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Strage di Paderno Dugnano

Il 17enne che ha ucciso la famiglia a Paderno Dugnano aveva ancora il coltello in mano all’arrivo dei carabinieri

Il 17enne accusato di aver sterminato tutta la sua famiglia a Paderno Dugnano (Milano) la notte tra sabato e domenica aveva portato il coltello in strada e lo ha gettato sul marciapiede appena ha visto arrivare i carabinieri.
A cura di Giorgia Venturini
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Ha sempre tenuto il coltello in mano il 17enne accusato di aver sterminato tutta la sua famiglia a Paderno Dugnano la notte tra sabato e domenica. Anche dopo aver colpito prima il fratello e poi i suoi genitori è sceso in strada senza gettarlo via. Lo ha fatto solo dopo aver visto arrivare i carabinieri, allertati da lui stesso. Lo ha fatto cadere sul marciapiedi davanti al cancello e subito è stato messo sotto sequestro dai carabinieri. I militari in una nota hanno precisato che l'arma era un coltello da cucina. Lui è stato subito arrestato: è stato trovato a dorso nudo e in mutande, oltre che sporco di sangue.

La confessione del 17enne dopo il triplice omicidio

Ora si procederà con tutti gli accertamenti del caso. Il 17enne dovrà ricostruire cosa sia successo nel dettaglio. Intanto durante la prima confessione ha spiegato: "Non c’è un vero motivo per cui li ho uccisi. Mi sentivo un corpo estraneo nella mia famiglia. Oppresso. Ho pensato che uccidendoli tutti mi sarei liberato da questo disagio". Per poi aggiungere poco dopo che in realtà "non era uccidendoli che mi sarei liberato. Me ne sono accorto un minuto dopo". Il giovane davanti agli inquirenti ha parlato di un disagio interno, un malessere, che coltivava da tempo: "Non so davvero come spiegarlo. Mi sento solo anche in mezzo agli altri", avrebbe detto. Qualche ora prima dell'omicidio il 17enne aveva festeggiato insieme al resto della famiglia e ad alcuni parenti il 51esimo compleanno del padre. Infine erano andati a letto e il 17enne ha colpito prima il fratellino di 12 anni e poi i genitori.

Chi sono le vittime della strage di Paderno Dugnano

La vittima è il padre di 51 anni Fabio Chiarioni: era un imprenditore e portava avanti, insieme al fratello, l'azienda edile di famiglia. Proprio per la sua attività erano abbastanza noti nella zona di Paderno Dugnano. Originario di Desio, in provincia di Monza e Brianza, era diplomato all'Istituto Tecnico Industriale Carlo Bazzi di Milano. Sul suo profilo Facebook condivideva soprattutto foto di sua moglie e dei suoi figli.

Un'altra vittima è appunto la moglie, Daniela Albano, nonché madre del 17enne: era diplomata all'istituto Tecnico Commerciale e per Geometri, non si sa se lavorasse o meno. I due dovrebbero essersi sposati nel 2005 e anche lei suoi social condivideva la foto di famiglia. L'ultima vittima è il figlio di 12 anni, quello che ha ricevuto più coltellate.

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