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Identificato il pirata della strada fuggito dopo aver travolto lo chef Andrea Lodi Rizzini

L’ultima conferma dall’autopsia: Andrea Lodi Rizzini, 43 anni, cuoco mantovano trovato morto la mattina di Natale in un fosso di Boretto (Reggio Emilia), è stato travolto e ucciso da un’auto che si è data alla fuga. Stava camminando a lato della strada.
A cura di Francesca Del Boca
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L'ultima conferma è arrivata dall'autopsia: Andrea Lodi Rizzini, lo chef mantovano di 43 anni trovato morto la mattina di Natale a lato di una strada del ponte di Boretto (Reggio Emilia), è stato travolto mentre camminava a piedi e ucciso da un’auto che si è data alla fuga. Sarebbe stato dunque l'impatto violentissimo dell'incidente a scaraventarlo dentro il fosso di campagna in cui è stato scoperto dopo ore di ricerche disperate, ormai senza vita e con lesioni mortali agli organi interni e al collo.

Identificato il pirata della strada che ha travolto Andrea Lodi Rizzini

Tutta colpa di un pirata della strada, insomma, che dopo averlo colpito si sarebbe dileguato a tutta velocità. Una persona che, secondo le indiscrezioni, sarebbe già stata identificata dai Carabinieri di Viadana: il sostituto procuratore Michela Gregorelli, in collaborazione con i militari, starebbe infatti raccogliendo le ultime prove per incastrare l’automobilista che ha ucciso Andrea Lodi Rizzini. E già da domani, mercoledì 28 dicembre, potrebbe scattare l’arresto. Fondamentali per il riconoscimento dell'assassino i pezzi di carrozzeria dell'auto sparsi sul prato, che hanno permesso agli investigatori di risalire al modello della macchina coinvolta.

La nuova vita di Andrea Lodi Rizzini

Stava cercando un nuovo lavoro, Andrea. Così come stava cercando nuovi amici, e magari una famiglia tutta sua. "Aveva perso una quarantina di chili", ha raccontato il padre, che ha riconosciuto il corpo del figlio sul ciglio della strada grazie a una scarpa, scagliata a metri e metri di distanza. Lo cercava dalla prima mattina, da quando si era accorto che Andrea non aveva fatto ritorno a casa. "Verso mezzogiorno i carabinieri di Viadana sono venuti da me per comunicarmi il ritrovamento. Quando sono arrivato vicino al ponte ho subito visto una scarpa sull’asfalto, e l’ho riconosciuta come appartenente a mio figlio".

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