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Covid 19

I volontari del 118 stremati dalla lotta al Covid: “Siamo stanchi, rispettate le regole a Natale”

Stefano, Adriana e Roberto, volontari della Croce Bianca di Seveso, in Brianza, raccontano a Fanpage.it come hanno vissuto e continuano a vivere la seconda ondata di Coronavirus in uno dei territori più colpiti. Anche in Brianza la curva dei contagi sta rallentando, ma l’invito è a non abbassare la guardia: “Siamo stanchi e sotto stress. Rispettate le regole a Natale perché non vogliamo combattere una terza ondata”.
A cura di Giorgia Venturini
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I volontari della Croce bianca di Seveso (Foto Fanpage.it)
I volontari della Croce bianca di Seveso (Foto Fanpage.it)
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"Siamo stanchi. Non vogliamo ritornare ai ritmi del mese scorso quando in una notte facevamo una media di cinque uscite per Covid. Per questo chiediamo a tutti di stare attenti durante le feste di Natale". Lanciano un appello i volontari della Croce Bianca della sezione di Seveso, paese della provincia di Monza e Brianza che, insieme al resto del territorio brianzolo, è stato uno dei più colpiti durante la seconda ondata pandemica. Stefano, 48 anni, Adriana, 45 anni e Roberto, 52enne, raccontano a Fanpage.it le ultime settimane di emergenza Covid tra un servizio e un altro a bordo della loro ambulanza fuori dal pronto soccorso dell'ospedale di Desio, sempre in Brianza.

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Non bisogna abbassare la guardia

"Oggi (sabato 5 dicembre) stiamo ricevendo una chiamata dietro l'altra, ma per ora ancora nessun servizio Covid". Segno che la curva dei contagi sta veramente rallentando: "Il mese scorso durante i nostri turni in ambulanza di notte la maggior parte dei pazienti che abbiamo assistito erano positivi al Covid. Rispetto alla scorsa primavera, però, ora conosciamo meglio il nemico e siamo più preparati quando dobbiamo intervenire. Anche i protocolli da seguire rispetto alla prima ondata sono molto più chiari. E questo aiuta", precisa Roberto, da otto anni volontario della Croce Bianca di Seveso. "Anche se l'emergenza sta calando, non bisogna abbassare la guarda", aggiunge subito Stefano, alla guida delle ambulanze da 20 anni. "Bisogna sempre rispettare le norme anti contagio, indossare la mascherina e igienizzarsi il più possibile le mani. Anche e soprattutto in questi giorni di festa".

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A fine servizio la stanchezza si sente

Perché alla fine caleranno anche i contagi, ma l'attenzione e l'impegno dei paramedici del 118 rimane sempre alto. Anche se la stanchezza a fine turno si fa sentire: "Prima della pandemia potevamo aiutarci di più tra noi volontari. Più di uno entrava in casa ad assistere il paziente nei primi minuti. Ora invece, nei tempi della pandemia, solo uno può venire a contatto per primo con il paziente, esattamente come previsto dai protocolli. A fine servizio quindi la stanchezza fisica e mentale non manca".

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Il timore è che si ripeta quanto successo durante l'estate

Ora la loro preoccupazione, così come per gli altri operatori sanitari, è che con la possibile entrata in vigore della zona gialla in Lombardia e l'inizio del periodo di festività si ritorni presto a fare cinque uscite Covid in una notte. "Il nostro timore è che si ripeta quanto successo le settimane successive le vacanze estive. Che a gennaio ricadremo in un'altra ondata e noi ritorneremo a combattere in prima linea. Invitiamo tutti, quindi, ad affrontare queste settimane facendo appello al buon senso". Perché quello che "non potremo mai dimenticare sono i volti dei pazienti che sono saliti sulla nostra ambulanza – conclude Adriana, da 15 anni in Croce Bianca -. E soprattutto quelli dei parenti che vedono il proprio caro andare via con noi senza sapere se lo rivedranno ancora. In tanti si sentono soli, per questo cerchiamo anche di confortarli". E infine lo ripetono ancora: "Mai abbassare la guardia, rispettiamo le regole". Perché gli "eroi", come sono stati chiamati spesso i volontari, medici e infermieri, meritano anche loro di festeggiare il Natale con la propria famiglia.

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