I vicini di casa di Genovese e i party a “Terrazza sentimento”: “Anni da incubo”
Oltre due anni "da incubo". Sono quelli vissuti da una famiglia che ha vissuto vicino alla "Terrazza sentimento", il lussuoso appartamento nel centro di Milano di Alberto Genovese, finito al centro delle cronache per il presunto stupro di una ragazza di 18 anni da parte dell'imprenditore digitale, ora in carcere. A raccontare l'incubo al "Corriere della sera" è stato un consulente informatico 38enne che ha avuto la sfortuna di condividere, suo malgrado, tutte le feste organizzate dal fondatore di Facile.it (poi venduta nel 2014) in casa. Party esclusivi ed eccessivi, finiti per ben 13 volte con l'intervento delle forze dell'ordine chiamate dai vicini, tra cui l'étoile del ballo Roberto Bolle, a causa degli eccessivi schiamazzi.
C'è chi pensa che con i soldi sia possibile qualsiasi cosa
"La prima cosa che facevo quando rientravo in casa era guardare se c’erano le luci accese – dice il consulente informatico al Corsera -. Se tutto era illuminato, voleva dire che quella notte non avremmo dormito". L'uomo racconta delle innumerevoli volte in cui, assieme agli altri vicini di Genovese, ha dovuto lottare per far sì che l'ingombrante vicino rispettasse le norme. Invano, però: "Purtroppo c’è chi pensa che con i soldi sia possibile qualsiasi cosa: io pago e faccio tutto quello che voglio". Dalla fine di maggio del 2017, giorno dell'inaugurazione di "Terrazza sentimento" (nome col quale era stata ribattezzata l'abitazione, divenuto anche un hashtag e una pagina social), fino al 10 ottobre di quest'anno: tanto è durato il calvario per i condomini di Genovese, che a breve dovrà affrontare un processo per disturbo della quiete pubblica.
Genovese indagato per un altro stupro
Ben altro calvario, però, ha dovuto affrontare la ragazza 18enne che ha accusato l'imprenditore digitale di averla drogata e poi ripetutamente stuprata proprio nell'ultima festa a casa di Genovese, il 10 ottobre. Dopo le sue accuse l'imprenditore è finito in carcere a San Vittore, mettendo fine ad anni di eccessi e di party caratterizzati non solo da schiamazzi ed eccessi, come denunciato dai vicini, ma anche da droga e, cosa ben più grave, da violenze. Oltre a quella sulla 18enne, Genovese risulta indagato per un altro stupro, che sarebbe avvenuto durante una vacanza a Ibiza, a Villa Lolita, lo scorso luglio.