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I testimoni della maxi rissa a Sesto San Giovanni, un morto e due feriti: “C’era sangue ovunque”

I testimoni della maxi rissa avvenuta nelle campagne di Sesto San Giovanni (Milano). “C’era sangue ovunque, persino sulle tettoie. Le persone ferite rimbalzavano da un giardino all’altro, in tanti provavano a scappare”.
A cura di Francesca Del Boca
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Una maxi rissa dal bilancio drammatico di un morto e due feriti. Un vero e proprio regolamento di conti tra bande dello spaccio locale che si sono affrontate a muso duro nella periferia di Sesto San Giovanni, in via Pisa (zona Cascina Gatti), davanti a una decina di famiglie che abitano da tempo in quella zona ai confini della città. "Eravamo dentro un film. In settant’anni non è mai accaduto nulla di simile", racconta a Il Giorno una di loro, un'anziana signora che vive al primo piano. "Pensavo fossero i soliti petardi e fuochi d’artificio che ormai ci tengono compagnia ogni sera. Invece erano spari". 

Il racconto dei testimoni

Ma non solo. "A un certo punto siamo tutti usciti in cortile", racconta un altro testimone sempre a Il Giorno. In quel momento i componenti della banda, feriti per le botte, per i bossoli delle pistole, i colpi delle mazze da baseball o per i fendenti di coltello, cercano riparo nella boscaglia e nelle case circostanti. "Ci siamo praticamente trovati questi fuggiaschi in casa. Ne spuntava fuori uno dopo l’altro. Due sono scappati. "Uno di loro aveva la faccia gonfissima. I denti tutti caduti sull’asfalto. Sono stati sparati tanti colpi. Queste persone provavano a scappare scavalcando i cancelli, saltando sulle auto, facendo percorsi a slalom".

Fermato un uomo

Le forze dell'ordine, intanto, indagano per ricostruire la vicenda e individuare i protagonisti della maxi rissa. Per il momento è stato fermato un uomo: ha 32 anni e numerosi precedenti. "C'era sangue ovunque, persino sulle tettoie", sempre gli abitanti della vecchia casa di ringhiera alle porte di Milano davanti a cui è avvenuta la resa dei conti tra le bande di pusher nordafricani. "Non dimenticheremo mai quello che è successo qui. Gli spari, le persone che rimbalzavano da un giardino all’altro, gli occhi sbarrati di chi è morto". 

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