I sindacati chiedono di bloccare i cantieri: “Il caldo mette a rischio la vita dei lavoratori”

Morti di caldo. Letteralmente. È il caso dell'operaio stroncato da un malore a Lodi mentre stava tracciando la segnaletica sull'asfalto, e di almeno altri due decessi sospetti tra i cantieri della Lombardia: un operaio trovato senza vita nel container alloggio del cantiere della Tav Brescia-Verona a Lonato del Garda, e un autista di un camion nel parcheggio di Castenedolo. "Fermiamo i cantieri per l'emergenza caldo", insorge così la Cgil di Milano. "I tempi di consegna dei lavori devono essere messi in secondo piano rispetto alla tutela della salute e della vita dei lavoratori. In queste situazioni la prevenzione è tutto".
Il segretario Maurizio Landini: "Morti inaccettabili"
"Queste morti sono inaccettabili", fa eco il segretario generale Maurizio Landini. "Abbiamo chiesto ai nostri delegati di richiedere alle aziende incontri urgenti per negoziare le necessarie modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, rimodulando turni e orari, a partire da quelle situazioni che per mansioni e contesto sono più esposte alle temperature eccezionali di questi giorni, fino ad arrivare quando necessario all’astensione dalle attività per eventi climatici straordinari", le parole del leader della Cgil.
Cassa integrazione con temperature sopra i 35 gradi
Intanto anche l’Inps ha ricordato alle aziende che, con temperature sopra i 35 gradi, in luoghi che non si possono proteggere dal sole e che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, è possibile attivare la cassa integrazione. Tra i settori più vulnerabili, ovviamente, ci sono l'edilizia civile e stradale.