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I ricoveri in terapia intensiva continuano a crescere: uno su cinque è in Lombardia

Crescono i ricoveri in terapia intensiva in Lombardia: oggi sono 26 malati in più per un totale di 532. Numeri che iniziano a preoccupare: se si considerano anche i dati nazionale, un paziente su cinque ricoverato in terapia intensiva è in Lombardia. E ancora: qui la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupata da pazienti Covid sfiora il 36 per cento, 6 punti sopra la soglia di rischio fissata al 30 per cento. Ecco quali sono le province con più ricoveri.
A cura di Giorgia Venturini
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Un reparto di terapia intensiva (foto di repertorio)
Un reparto di terapia intensiva (foto di repertorio)
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Continuano a crescere i ricoveri in terapia intensiva. Solo oggi giovedì 4 marzo sono 532 i malati più gravi in tutta la Lombardia, ovvero 26 in più rispetto a ieri quando erano 506 i pazienti in condizioni più gravi. Numeri che qui tornano a preoccupare soprattutto perché un paziente su cinque ricoverato in terapia intensiva è in Lombardia, se si guarda al dato complessivo nazionale. E ancora: la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupata da pazienti Covid sfiora il 36 per cento, 6 punti sopra la soglia di rischio fissata al 30 per cento dal Ministero della Salute lo scorso 30 aprile. Oltre il limite anche il numero dei ricoverati meno gravi: 42 per cento, a confronto della soglia al 40.

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In aumento anche i nuovi positivi e i nuovi ricoveri

Così dal Pirellone scatta la nuova ordinanza che da mezzanotte trasforma la Lombardia in zona arancione rafforzata. La decisione arriva dopo aver analizzato una serie di indicatori: oltre ai ricoveri in terapia intensiva anche il numero di nuovi positivi negli ultimi sette giorni (27.007) e il numero dei nuovi ricoveri (468, di cui 50 nella Asst di Brescia e 16 all'ospedale Sacco di Milano). Chiudere a zone la Lombardia oggi, dunque, non basta più. Serve intervenire su tutto il territorio.

Andamento percentuale occupazione posti letto terapia intensiva Covid-19 Regione Lombardia. Linea blu: andamento della Lombardia. Linea gialla: andamento dell'Italia.
Andamento percentuale occupazione posti letto terapia intensiva Covid-19 Regione Lombardia. Linea blu: andamento della Lombardia. Linea gialla: andamento dell'Italia.

Le province con più nuovi contagi e ricoveri

Oltre la soglia dei nuovi ricoveri in terapia intensiva, sotto osservazione da giorni c'è anche quella dei nuovi contagi. Il limite è quello dei 250 casi ogni 100mila abitanti. E anche in questo caso la soglia è stata ampiamente superata: solo considerando i numeri della scorsa settimana la Lombardia aveva sfiorato quota 269,7. A preoccupare sono le province di Milano, Brescia, Como, Lecco e Monza e Brianza, e Mantova: se si guardano i dati infatti dovrebbero essere già in zona rossa. Per ora la pressione negli ospedali resta sotto controllo, ma i nuovi ricoveri crescono da un giorno con l'altro. Le terapia intensive iniziano piano piano a riempirsi senza però registrare un drastico aumento di posti letto negli ultimi giorni. All'ospedale Niguarda di Milano i numeri sono in lieve aumento: sono circa 90 i pazienti covid, di cui 18 in terapia intensiva. "Nell'ultima settimana si sta assistendo ad un lieve incremento degli accessi in Pronto Soccorso e dei ricoveri, anche se al momento i dati sono ancora relativamente pochi per poter confermare un trend in crescita", fanno sapere a Fanpage.it dall'ospedale.

E ancora, stazionari i dati di Como: ad oggi i ricoverati in rianimazione all'ospedale Sant'Anna di Como sono 12 – invariati da alcuni giorni – e 253 in tutto i ricoveri Covid tenendo in considerazione anche gli ospedali minori di Cantù e Mariano Comense. Così come i dati di Brescia: tre pazienti in meno in tutto l'ospedale e due in meno in terapia intensiva 377 totali ricoverati con covid, 33 in terapia intensiva. All'ospedale San Gerardo di Monza i ricoveri toccano quota 171 di cui 16 in terapia intensiva. Infine, i dati comunicati da Asst Sette Laghi, in cui rientra anche ospedale di Varese – al centro della seconda ondata Covid – sono di 252 malati, di cui 22 in terapia intensiva. Insomma, numeri ben lontani da quelli della prima e della seconda ondata ma da tenere sotto controllo.

(ha collaborato Ilaria Quattrone)

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