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I parenti denunciano la scomparsa e scoprono che una banda la costringeva a prostituirsi: a processo

Due uomini sono accusati di aver costretto quattro ragazze a prostituirsi a Cremona. Lo zio di una di loro ha presentato denuncia su input del padre – che vive in Gran Bretagna – che non sentiva la figlia da diversi giorni.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nella giornata di oggi, martedì 13 febbraio, è iniziato il processo a carico di due uomini che avrebbero costretto diverse donne a prostituirsi. Le avrebbero fatte partire da Craiova, in Romania, e le avrebbero portate in Italia. Gli incontri si svolgevano in un appartamento in via Bissolati al civico 17.

La denuncia di scomparsa dello zio

Le vittime sarebbero state quattro e avrebbero avuto tra i venti, i 24 e i 26 anni e le violenze nei loro confronti sarebbero avvenute tre anni fa. A salvarle, stando a quanto riportato dal quotidiano La Provincia di Cremona, sono stati i carabinieri. Le indagini nei loro confronti sono iniziate a Verona: lo zio della 26enne aveva infatti denunciato la scomparsa della nipote su richiesta del padre che abitava in Gran Bretagna e non sentiva la figlia da diversi giorni.

Salvate dai carabinieri

Ha quindi fornito l'ultimo indirizzo che avevano in loro possesso: via Bissolati, 17. La segnalazione è stata diramata poi ai carabinieri di Cremona che si erano recati subito nell'abitazione senza però trovare nessuno. Il giorno dopo ci sono tornati e hanno trovato due ragazze che erano tenute segregate. Erano "profondamente provate", hanno raccontato gli investigatori. Qualche settimana dopo altri familiari segnalarono che non riuscivano a mettersi in contatto con le proprie parenti: altre due giovani sono state così salvate.

Agli investigatori hanno poi raccontato di essere state convinte dalla banda a venire in Italia. Arrivate a Cremona, le hanno minacciate di morte dicendo che avrebbero messo in pericolo le famiglie se loro non avessero accettato di prostituirsi. Hanno poi affermato di essere state violentate. I tre sono stati arrestati: uno ha scelto di patteggiare, per gli altri due è iniziato il processo.

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