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“I nostri bambini si stanno ammalando di smog”: l’appello dei pediatri contro l’aria inquinata

“Serve un’azione coraggiosa, i danni dell’inquinamento per i bambini sono gravissimi”. Lo sostengono ben 14mila medici, tra neonatologi e pediatri di tutta Italia. “L’inquinamento atmosferico rappresenta la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica. E la popolazione in età pediatrica risulta essere maggiormente suscettibile ai gravi danni”
A cura di Francesca Del Boca
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"Serve un'azione coraggiosa, i danni dell'inquinamento per i bambini sono gravissimi". Lo sostengono ben 14mila professionisti della salute, tra neonatologi e pediatri di tutta Italia: l'appello nazionale, promosso dall'Associazione culturale pediatri e dalle altre principali sigle di pediatri, è rivolto direttamente all'Anci (Associazione nazionale comuni italiani).

L'appello dei medici

"L’inquinamento atmosferico rappresenta la più importante minaccia ambientale per la salute pubblica. E la popolazione in età pediatrica risulta essere maggiormente suscettibile agli effetti legati all’esposizione a inquinanti atmosferici", scrivono i medici.

Ma quali possono essere nel concreto, le conseguenze? "I risultati delle revisioni confermano che il feto e il bambino in via di sviluppo sono particolarmente vulnerabili.

L’esposizione precoce all’inquinamento atmosferico è collegata a esiti negativi durante la vita fetale e alla nascita, all’aumento della mortalità infantile, a disturbi dello sviluppo neurologico, all’obesità infantile, alla compromissione della funzione polmonare, all’asma e all’otite media". Senza contare il tempo trascorso all'aperto, e le prolungate esposizioni agli inquinanti.

Cosa chiedono i pediatri italiani

Diventa ormai più che necessario correre ai ripari, insomma. "Le prove scientifiche sono sufficienti per adottare da subito misure chiare e concrete per ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico della popolazione", sempre il testo dell'appello.

Ad esempio? "L'adozione di limiti alla circolazione dei veicoli inquinanti nelle città aumentando le zone a traffico limitato, la pedonalizzazione o la creazione di zone a bassa velocità, ovvero 20 chilometri orari in prossimità degli edifici scolastici, 30 chilometri orari in tutta l’area urbana Soprattutto, l’aumento di percorsi ciclabili logici che deve avvenire di pari passo con lo sviluppo di spazi verdi nelle aree urbane".

L'inquinamento in Lombardia

Provvedimenti più che mai urgenti in una regione come la Lombardia, area più inquinata d'Italia e tra le più inquinate d'Europa: secondo il dossier "Mal'Aria di città" di Legambiente, Milano e gli altri capoluoghi soffocano infatti sotto valori fuori dalla norma di polveri sottili Pm10, biossido d'azoto e Pm2.5, cioè emissioni delle particelle di particolato fine direttamente associate ai combustibili solidi (carbone, legna) ma anche a causa di gasolio e olio combustibile che derivano dai trasporti su strada, dagli impianti per la produzione di energia e da quelli per il riscaldamento domestico.

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