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I milanesi creano una chat per tutelare le donne che tornano a casa da sole: come funziona

A Milano, in via Arquà, le donne combattono i tentativi di aggressione con un gruppo Instagram, Affacci Solidi. “Si può mandare un messaggio e qualcuna di noi monitorerà il ritorno a casa della ragazza”.
A cura di Carlo Coi
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Immagine presa dalla pagina Instagram Bellarqua
Immagine presa dalla pagina Instagram Bellarqua

A Milano, in via Arquà, traversa multietnica di via Padova, un gruppo di residenti ha deciso di reagire al degrado in cui da tempo versa la zona. L'associazione Bellarqua nasce, oltre un anno fa, da un gruppo di residenti che si sono posti come obiettivo la riqualificazione della via. Tra le iniziative del direttivo, composto di dieci persone, c'è anche Affacci Solidali: l'idea è venuta alle donne che abitano via Arquà e vogliono rientrare a casa in sicurezza. Inviando un messaggio su Instagram di Bellarquà si può contare su qualcuno pronto ad affacciarsi dalla finestra per vigilare sulla sicurezza al momento dei rientro nella propria abitazione in tarda ora.

Lo hanno raccontato a Fanpage.it Anna Giorgi, Chiara Melloni, Polly Capitaneo e Barbara Bertoli dell'associazione Bellarqua.

Come nasce Affacci solidali?

Affacci solidali è un'iniziativa promossa dall'associazione Bellarqua, nata per offrire supporto alle donne che rientrano da sole nelle ore serali. Spesso si prova un senso di insicurezza durante il rientro a casa causato ad esempio dagli spacciatori che sostano all'incrocio tra via Arquà e via Padova.

In quale caso e come può essere utile la chat?

Su Instagram di Bellarquà è possibile inviare un messaggio per chiedere un aiuto. In risposta, noi del direttivo siamo disponibili ad affacciarci alle finestre per monitorare che non accada nulla di spiacevole, così da essere pronti a intervenire, qualora necessario, per soccorrere la persona in difficoltà. Questo sistema permette anche di avvisare tempestivamente le forze dell'ordine in caso di necessità.

Quanto spesso ricevete messaggi in chat?

Possono essere mediamente una decina al mese. È un progetto ancora in fase sperimentale, attivo da circa 7-8 mesi, ed è riservato solo alla via, ma sta crescendo gradualmente in termini di partecipazione. Nell'ultimo periodo, il gruppo è stato utilizzato anche per altre finalità: per esempio, durante l'estate sono arrivate diverse segnalazioni riguardanti il problema dei rifiuti.

A cosa vi riferite esattamente quando parlate del problema dei rifiuti?

Ci sono molti residenti che abbandonano i mobili e altri oggetti ingombranti direttamente in strada. Stiamo cercando di promuovere una serie di iniziative anche in accordo con il Comune e con Amsa per migliorare questo aspetto della vita in via Arquà.

In concomitanza con la Green Week, che si è tenuta in città durante lo scorso fine settimana, abbiamo inaugurato sabato 28 settembre una mostra fotografica di "protesta" per sensibilizzare i residenti della via alla raccolta di immondizia: in un anno, abbiamo raccolto oltre 200 fotografie che documentano l'emergenza rifiuti sui nostri marciapiedi. Abbiamo selezionato le 150 foto più significative e le abbiamo posizionate in strada. Ne è emerso un quadro allarmante.

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