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I litigi in casa e l’eredità da 3 milioni di euro: così la mantide di Parabiago ha organizzato l’omicidio del compagno

Adilma Pereira Carnero, 49 anni, ha messo insieme una squadra di amici, figli e amanti per uccidere il compagno Fabio Ravasio, commerciante di Parabiago (Milano) e padre dei suoi due figli. “Non lo sopportava più, voleva farlo fuori per l’eredità”
A cura di Francesca Del Boca
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Nell'ultimo periodo amici e conoscenti avevano notato qualcosa di strano in Fabio Ravasio, 52enne travolto e ucciso da una Opel Corsa lo scorso 9 agosto a Parabiago (Milano). "Ultimamente non era più lo stesso. Entravo spesso nel suo negozio e mi accorgevo che, a differenza di quanto accadeva prima, non aveva tanta voglia di parlare. Litigava con la compagna, erano separati in casa".

Il progetto criminale per uccidere Fabio Ravasio

Lo racconta un amico del commerciante a Il Giorno. Mentre dalle intercettazioni degli inquirenti e dall'attività investigativa emerge come allo stesso tempo, in parallelo, proprio la compagna Adilma Pereira Carneiro stesse lavorando a un vero e proprio progetto omicida per farlo fuori, coinvolgendo amanti, figli e amici e inscenando grazie a loro un finto incidente stradale. "Diceva che non sopportava più Ravasio, voleva farlo fuori", la testimonianza di uno dei cinque complici, arrestati ora per omicidio volontario in concorso. "Ci aveva promesso una casa a testa se fosse riuscita a mettere le mani sull'eredità".

L'eredità da tre milioni di euro

Un patrimonio da circa tre milioni di euro tra negozi, soldi in banca e beni immobili che, alla morte del 52enne, sarebbe interamente stato devoluto ai due figli gemelli della coppia, che ora hanno 8 anni. E quindi sarebbe inevitabilmente passato per le mani della compagna ufficiale, al suo fianco da più di dieci anni. Un piano criminale dettato da profonda "ingordigia", come scritto dal gip nell'ordinanza di convalida dell'arresto, dal momento che la 49enne aveva già intestati una villa con piscina e una cascina a Parabiago, una casa in Costa Azzurra, una a Vieste e tre macchine Bmw e Mercedes, nonostante fosse disoccupata e con 9 figli.

Le bugie della mantide di Parabiago

"I rapporti tra di noi erano ottimi, era un uomo molto dolce e innamorato. Mi inviava sempre messaggi pieni d’amore. Era speciale, con un carattere d’oro", aveva mentito agli inquirenti la compagna di Ravasio, ormai soprannominata la mantide di Parabiago. Nel frattempo, al telefono, si interfacciava con l'ex marito e complice nell'omicidio. "Io sto pensando di dire che è stato mio figlio Igor, dirò quando verrà fuori, che è stato lui. Lui era con il Sert, poi lo mando in comunità e lo posso far venire a casa con gli arresti domiciliari".

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