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I giochi dei bambini sono troppo rumorosi, i residenti vogliono chiudere l’oratorio: il Tar difende l’infanzia

I residenti che abitano vicino a un oratorio in corso di Porta Vigentina per 13 anni hanno protestato perché i bambini facevano troppo rumore e hanno costretto l’oratorio a limitare le attività. Ora il Tar dà ragione alla parrocchia e archivia definitivamente l’ordinanza che pendeva sui locali.
A cura di Sara Tirrito
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L'ingresso della Chiesa Santa Maria al Paradiso di Milano
L'ingresso della Chiesa Santa Maria al Paradiso di Milano

Il Tar della Lombardia ha definitivamente archiviato un procedimento che da anni pendeva contro l'oratorio della parrocchia Santa Maria al Paradiso e San Calimero, nei pressi del quartiere Crocetta, in centro a Milano. Per tredici anni, i condomini della palazzina di fianco hanno protestato contro gli schiamazzi dei bambini che andavano a giocare negli spazi della chiesa, ottenendo che il Comune limitasse l'attività con un'ordinanza. Raggiunto un accordo, Palazzo Marino aveva archiviato la pratica, ma i residenti si sono rivoltati per tenerla in vita. Il tribunale amministrativo ha deciso che invece il provvedimento andava messo da parte.

La vicenda

L'incubo giudiziario era iniziato nel 2010, quando i vicini avevano chiesto l'intervento del comune per valutare l'impatto acustico dei bambini che giocavano negli spazi parrocchiali. L'Azienda regionale per la protezione ambientale (Arpa) aveva certificato che effettivamente il rumore delle attività sportive e ricreative superava i parametri di inquinamento acustico. Davanti alla perizia, nel 2011 Palazzo Marino aveva emesso un'ordinanza per sospendere le attività sportive della parrocchia. L'oratorio aveva fatto ricorso ma in parallelo aveva tentato di giungere a un accordo con i condomini.

Tra le parti a quel punto si era stipulato un piano anti-disturbo, che prevedeva ad esempio l'installazione di pannelli fonoassorbenti da parte della Chiesa e orari concordati per gli allenamenti dei ragazzi, ammessi soltanto nei giorni feriali e soltanto tra le 18 e le 19.30.

Dopo quell'accordo, raggiunto nel 2011, i dissidi sembravano risolti, così nel 2017 il Comune aveva archiviato l'ordinanza di sospensione delle attività. Ma tempo dopo, i condomini hanno scoperto l'archiviazione e si sono rivolti al tar perché la ripristinasse.

La decisione del Tar

Il Tribunale amministrativo ha deciso che l'ordinanza può rimanere nel cassetto. Il giudice ha ritenuto che il provvedimento non fosse più necessario e quindi ne ha dichiarato legittima l'archiviazione. La chiesa, che si trova in corso di Porta vigentina, è uno degli edifici religiosi storici in cui si pratica il rito ambrosiano.

Collocata in pieno centro, a pochi metri dalla stazione della metropolitana di Crocetta, si trova in una zona tra le più prestigiose e costose della città. In quell'area, i prezzi delle case si aggirano in media intorno ai 7mila euro al metro quadro, il che nel tempo ha reso esclusiva qualunque attività vi sorga intorno, compreso lo sport.

I vicini della parrocchia si erano lamentati perché i bambini facevano troppo rumore e non si erano accontentati del piano antidisturbo, volevano che l'ordinanza comunale rimanesse in vita. Per volere di un giudice, gli schiamazzi dell'oratorio continueranno a esistere, portando la normalità in un quartiere che dovrebbe essere patrimonio di tutti ma che ormai sembra riservato a pochissimi.

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