video suggerito
video suggerito

I gestori del bar che hanno ucciso un rapinatore andranno ai domiciliari, il giudice: “Frustrati da altri furti”

Per i gestori del bar di Milano, accusati di aver ucciso l’uomo che aveva rapinato il loro locale, sono stati disposti gli arresti domiciliari. La giudice ha spiegato che il delitto è maturato in un contesto particolare per i due arrestati.
A cura di Ilaria Quattrone
65 CONDIVISIONI
Immagine

Nella giornata di oggi, sabato 19 ottobre, la giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano Tiziano Gueli ha disposto gli arresti domiciliari per Shu Zou e Liu Chongbing, gli uomini di trenta e 49 anni che gestiscono un bar in viale Cermenate a Milano e che sono stati accusati di omicidio volontario in concorso per la morte del 37enne Eros Di Ronza. L'uomo è stato ucciso con 36 forbiciate dopo aver tentato di rubare dei Gratta e vinci proprio nel locale dei due indagati.

Nella giornata di ieri, venerdì 18 ottobre, si è svolto l'interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore a Milano. Il trentenne ha spiegato di aver inseguito e raggiunto Di Ronza: "È stata una reazione a un’aggressione del ladro. Ho avuto paura e l’ho colpito". Il 49enne, zio del trentenne, ha detto di essere estraneo ai fatti: in casa sua, in una bacinella, è stata trovata però una vestaglia intrisa di sangue. 

Video thumbnail

La giudice ha confermato la qualifica di omicidio volontario. Per la giudice non è ammissibile, nel nostro ordinamento, farsi giustizia da sé. Ha però spiegato che il delitto è maturato in un contesto particolare dove i due arrestati, che cooperano nella gestione del bar di famiglia, avevano subito diversi furti.

Nonostante questo però, la dinamica del fatto – Di Ronza è stato ucciso con almeno trenta forbiciate ed è stato visto strisciare a terra e gridare aiuto – e l'intensità dell'aggressione esercitata, lasciano pensare che sussista il pericolo di reiterazione di ulteriori condotte di violenza personale. Proprio per questo motivo, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari. La giudice infatti non ha ritenuta "necessaria" quella del carcere.

65 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views