I genitori di Simone Stucchi, il 20enne ucciso durante una rissa tra bande: “Il dolore non passa”
Simone Stucchi è morto a 22 anni: il ragazzo è stato ucciso in una rissa che è avvenuta lo scorso 29 settembre a Pessano con Bornago, comune dell'hinterland di Milano. Nella giornata di ieri, mercoledì 15 giugno, i carabinieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emessa nei confronti di 24 persone. Tra loro ci sarebbero i due presunti assassini. Si tratta di due ragazzi che all'epoca dei fatti avevano 17 e 15 anni. Dopo la notizia di ieri, i genitori di Simone – Massimiliano Stucchi e Daniela Grassi – hanno affermato di non essere né contenti né scontenti.
I genitori: La conclusione di questa vicenda gli ridà dignità
La coppia, attraverso il loro avvocato Attilio Villa, ha fatto sapere: "La conclusione di questa vicenda gli ridà dignità. Simone non era lì per ammazzare nessuno". Simone lavorava con i genitori in edicola e ha lavorato fino all'ultimo giorno. Al padre, ridendo e scherzando, aveva detto che in serata avrebbe fatto a botte con altri ragazzi: "A tale affermazione non davo particolare peso, credendo che lui stesse scherzando". Quella sera il 22enne, attorno alle 22.30, è tornato a casa per prendere del denaro dopodiché avrebbe detto al padre che sarebbe andato da McDonald's a mangiare qualcosa. Purtroppo però Simone è rimasto poi convolto in una rissa tra due bande, una di Vimercate e una di Pessano.
La morte di Simone
Il 22enne, arrivato al Parco Giramondo, è stato circondato – insieme agli altri suoi amici – dai rivali. Simone però non è riuscito a scappare in tempo: è stato quindi circondato e pestato. È riuscito comunque a rialzarsi e allontanarsi e soprattutto dire a un suo amico "Mi hanno bucato". Dopodiché, una volta accasciato, è stato raggiunto nuovamente dagli aggressori che hanno continuato a picchiarlo. Nonostante la corsa in ospedale, per il 22enne non c'è stato nulla da fare.
Perché è esplosa la rissa
La rissa sarebbe esplosa per una partita di droga: uno dei membri del gruppo di Vimercate avrebbe pagato dell'hashish – acquisita dall'altra gang – con dei soldi falsi. Un gesto che avrebbe quindi scatenato l'ira del gruppo di Pessano che avrebbe iniziato a minacciare l'acquirente. Quest'ultimo ha quindi chiesto aiuto ai suoi amici, il gruppo di Vimercate, che avrebbe quindi dato appuntamento a quello di Pessano. Da lì, la rissa e poi la morte di Simone in un gesto che come definito dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei Minori è stato brutale.