I genitori delle Farfalle difendono l’allenatrice: “Certi canoni sono necessari nella ginnastica ritmica”
Cori e un flash mob in sostegno della coach Emanuela Maccarani, finita sotto il tiro della giustizia ordinaria e di quella sportiva, dopo le accuse di presunti maltrattamenti subiti da tre ginnaste delle Farfalle azzurre.
La vicenda
Tutto è cominciato da un‘intervista a fine ottobre rilasciata da Nina Corradini al quotidiano La Repubblica, con la ginnasta che raccontava le pressioni e i maltrattamenti che avrebbe subito all'Accademia di Desio, struttura gestita dall'allenatrice e dirigente federale Emanuela Maccarani, con l'umiliazione – denunciava la ginnasta – del controllo sul peso delle atlete.
Dopo di lei sono arrivate le "confessioni" di altre due atlete passate per il centro federale: Anna Basta e Giulia Galtarossa, quest'ultima due volte campionessa mondiale e successivamente assistente della stessa Maccarani. Basta ha raccontato di aver sviluppato problemi alimentari e sofferto di attacchi di panico.
Dai racconti delle ginnaste sono partite le indagini della giustizia sportiva e della procura di Monza che ha iscritto nel registro degli indagati Maccarani e la sua assistente Olga Tishina. Maccarani ha recentemente smentito le atlete, ricordando che dall'esordio come coach della nazionale di ritmica, nel 1996, i risultati raggiunti sono la testimonianza del clima che si è respirato sotto la sua supervisione.
Il sostegno all'allenatrice
Fuori dal centro di Desio si sono presentati in circa 40, tra genitori, ginnaste e supporter di Maccarani, con cori e nastri mentre in palestra si allenavano proprio le Farfalle azzurre, di casa al centro federale di Desio.
Unanime l'appoggio alla ormai ex direttrice tecnica della Nazionale, come deciso dal consiglio federale straordinario della Federginnastica, di giovedì pomeriggio, che le ha tolto il doppio ruolo, lasciandole solo quello di allenatrice della squadra nazionale.
Un telo furi dal centro di Desio recita "Maccarani: passato presente, futuro". Il futuro però, dopo la decisione della federazione, è forse meno certo.