I genitori della bimba morta dopo essere stata trovata esanime in piscina: “Sognava di laurearsi”
Proseguono le indagini sulla morte per ora senza spiegazioni di F.S., la bimba di 11 anni trovata esanime in una piscina pubblica di Inzago (Milano) lo scorso lunedì 17 giugno e morta dopo tre giorni di agonia in ospedale: la piccola si era tuffata in acqua insieme a un gruppo di amiche del Cre di Caravaggio (Bergamo), con cui si trovava in trasferta per una mattinata di bagni e sole, per poi non riemergere più in superficie. Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo che al momento vede come indagato don Andrea Piana, il parroco del paese che quel giorno accompagnava il gruppo di minorenni, e un bagnino. "Giustizia e verità", invocano ora i genitori della giovanissima studentessa.
Il ricordo della famiglia: "Vogliamo riportarla dove è nata"
"Dopo la tragedia che ci ha colpiti vorremmo solo poter riportare la nostra piccola nell'isola dov'è nata, Bettenty", sono state ancora le parole della famiglia, di origini senegalesi. "Li potrà ricongiungersi con tutta la sua famiglia originaria e coi luoghi che ha tanto amato.Vogliamo poterle fare vedere per l'ultima volta quel mare e quella terra che tanto amava e in cui sarebbe ritornata, come diceva sempre, finita l'università in Italia. F. non potrà più prendere la laurea, né andare in prima media come tanto desiderava. Vogliamo però esaudire il suo desiderio di tornare, come se quella laurea l'avesse presa per davvero".
L'ipotesi del gioco con le amiche in piscina
Il tutto è accaduto intorno alle 10 di lunedì 17 giugno mentre la piccola si trovava in trasferta con il Cre dell’oratorio San Luigi di Caravaggio: insieme a lei c’erano circa altri duecento bambini e ragazzi, fra animatori e iscritti all’oratorio estivo delle scuole elementari e medie, e il responsabile don Andrea Piana. In quei momenti, secondo quanto ricostruito dalle testimonianze dei bagnanti, dopo essere entrate nella vasca centrale dell'impianto sportivo, le ragazzine potrebbero essersi sfidate a un gioco di resistenza in apnea. Ma quando una dopo l’altra tutte sono riemerse si sono accorte che mancava F. S., adagiata sul sul fondale e già priva di conoscenza. Un tuffo fatale per la piccola che, secondo quanto confermato dai genitori, amava l'acqua ma non sapeva nuotare.