video suggerito
video suggerito

Muore a 26 anni per un’encefalite, il medico va a processo. I genitori: “Da più di tre anni c’è silenzio, mai una scusa”

Ilaria Parimbelli è morta l’1 agosto 2021 dopo due anni di agonia in uno stato di minima coscienza. Oggi, il medico Francesco Bagnolo è a processo, accusato di omicidio colposo della ragazza. Il racconto dei genitori a Fanpage.it.
A cura di Giulia Ghirardi
112 CONDIVISIONI
Ilaria Parimbelli
Ilaria Parimbelli

"Tutto è iniziato la mattina dal 23 settembre 2019. Ilaria si è svegliata diversa dal solito. Da qualche giorno aveva febbre alta e vomito però la cosa che ci ha allarmato sono state le allucinazioni visive e uditive sopraggiunte quella mattina". A parlare è Carlo Parimbelli, il padre di Ilaria, la 26enne che ha perso la vita per un'encefalite erpetica, dopo due anni trascorsi in uno stato di minima coscienza. Oggi, i genitori sono parte civile nel processo contro Francesco Bagnolo, il medico del pronto soccorso accusato di omicidio colposo della ragazza, e l'ospedale in qualità di responsabile civile.

"Quella mattina abbiamo chiamato il 112, siamo arrivati al pronto soccorso dell'ospedale di Zingonia con l’ambulanza", ha raccontato Carlo Parimbelli a Fanpage.it. "Ilaria è entrata sola perché maggiorenne. È stata accettata da un primo medico che ha fatto la sua diagnosi consigliando ulteriori esami di secondo e terzo livello, esami che non sono però mai stati eseguiti dal medico che è entrato in servizio al cambio del turno". La madre di Ilaria ha continuato: "Il medico non ha fatto altro che darmi una pacca sulla spalla dicendomi di non preoccuparmi. Mi ha detto: ‘Tra 15 giorni sua figlia sarà di nuovo serena come lo è stata fino all'altro giorno'. Poi è andata come è andata".

Il medico del pronto soccorso di cui parlano i genitori è Francesco Bagnolo, oggi accusato dell'omicidio colposo della ragazza nel procedimento contro di lui iniziato il 5 ottobre 2021. Come si legge infatti sul documento che Fanpage.it ha potuto visionare, il medico si sarebbe limitato a dimettere Ilaria per una "crisi d'ansia" e le avrebbe consigliato di "limitare le attività stressanti" senza fare ulteriori esami di accertamento.

"Al Papa Giovanni a Bergamo, dove ci siamo recati quattro giorni dopo le dimissioni dal primo pronto soccorso, nell'arco di 6-7 ore le hanno trovato tutto. Hanno dichiarato subito che fosse encefalite erpetica", ha detto ancora Parimbelli a Fanpage.it. "Il problema è tutto lì", aveva già spiegato a Fanpage.it l'avvocato dei genitori, Oliviero Mazza. "Quello che è in discussione oggi è se quel giorno, accedendo al pronto soccorso dell'ospedale di Zingonia, non fosse già possibile stabilire la stessa diagnosi fatta dal primo medico e poi confermata al Papa Giovanni qualche giorno dopo. Al Papa Giovanni i medici hanno cominciato a somministrare a Ilaria gli anti virali e l'Aciclovir ma ormai il virus si era esteso nella parte del cervello ed era ormai troppo tardi".

Da allora la 26enne è rimasta in uno stato di minima coscienza, incapace di camminare, mangiare e lavarsi da sola. È morta l’1 agosto 2021. "In tutto questo tempo nessuno ha chiesto scusa. Nessuno ha fatto le condoglianze: Bagnolo, la struttura, i legali, neanche gli amministratori, nessuno. Da quel giorno lì c'è stato silenzio. Sono passati più di 3 anni. E non abbiamo mai avuto contatti con nessuno. Nessuno sguardo, nessuno scambio di battute, nessun colloquio. Assolutamente niente".

I due anni trascorsi da Ilaria in uno stato neurovegetativo: "Era come un neonato senza parole"

"I due anni successivi Ilaria li ha passati in uno stato neurovegetativo. Era come un neonato senza parole", ha raccontato la mamma di Ilaria a Fanpage.it. "Ci siamo spostati da un ospedale all'altro. È stata operata due volte alla testa al Papa Giovanni, poi siamo stati in tre diverse strutture riabilitative. Da quel giorno lì però Ilaria non ha più ripreso la parola, è diventata invalida al 100 per cento praticamente. Le sono rimaste soltanto la vista, l’udito e alcuni movimenti limitati delle gambe e delle braccia".

"Nonostante questo capiva quello che le accadeva intorno. Dagli esami neurologici che ha fatto alla massa cerebrale, i segnali arrivavano e qualcosa restituiva. Però più che fidarci degli esiti strumentali, ci fidavamo delle sensazioni, del comportamento, che era tutta un'altra cosa. Si capiva che percepiva molte delle cose che viveva quotidianamente". A questo punto, la mamma ha fatto una pausa prima di raccontare di un episodio che ha definito miracoloso, accaduto all'ospedale Papa Giovanni. "Durante l’inverno non uscivamo quasi mai, non ci era concesso perché lo stato di salute di Ilaria era troppo flebile. Quindi passeggiavamo spesso nei corridoi. Stavamo camminando quando improvvisamente Ilaria ha cominciato a cantare il ritornello di una canzone di Sanremo. Era il periodo del festival e le canzoni venivano passate in televisione. Ci ha lasciato senza parole".

Miracoloso perché Ilaria non era più stata in grado di parlare da settembre del 2019. "Ci sono stati pochi momenti in cui abbiamo sentito la sua voce in questi due anni. In stanza, noi le parlavamo normalmente. Poi lei a random, con piccoli movimenti della voce spontanei, rispondeva anche diverse ore dopo perché quello che rimaneva del cervello lavorava molto lentamente", ha raccontato ancora la mamma di Ilaria. "Oltre alla canzone, ha parlato quando un medico l'ha salutata, stavamo andando verso Fontanellato, lei ha risposto: ‘Sì, lo so, è una cosa importante'. Proprio così, eh. Poi, lei amava vedere il programma degli abiti da sposa. Io ero voltata, non stavo guardando la televisione quando l'ho sentita dire: ‘È un po' corto'. Io non ho capito subito, poi mi sono voltata e ho visto una sposa con un abito corto. Ho cercato ancora di farla parlare, ma niente. La discussione era già finita: l'abito era troppo corto".

"Ci sono stati dei brevi momenti di rinascita in cui le sono cresciuti i capelli e le si sono riempite le guance, dove ogni tanto pronunciava qualche parola. Poi è arrivato il lockdown con il Covid, il periodo peggiore, durante il quale è stata tre mesi chiusa da sola in struttura", ha raccontato il padre. "Lì c'è stato un crollo psicofisico generale. Era visibile, anche a vederla non sembrava neanche più lei, aveva un brutto aspetto: scarno, magro, era molto agitata, si mangiava le magliette, insomma, non era più la nostra Ilaria". E a casa, invece, Ilaria è stata poco. "Soltanto qualche mese.  Dicembre 2020, gennaio e febbraio 2021. Poi ha fatto da giugno fino all'1 agosto 2021, quando ha perso la vita".

Ad aggravare il dolore dei genitori un sogno che si avvicinava. "A una settimana da quella data, Ilaria doveva prendere il volo, non verso il cielo, ma verso una nuova avventura. Stava arredando casa per costruirsi una famiglia insieme al suo compagno. La casa finita non ha mai potuto vederla. Il suo sogno era lì, a portata di mano, e non ha potuto viverlo perché si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Con le persone sbagliate".

I genitori sul processo: "Speriamo che Ilaria esca vincitrice da questa battaglia"

"Ilaria era una ragazza solare, impegnata socialmente e sportivamente. Lavorava in uno studio di commercialisti a Bergamo. Era impegnata nelle rievocazioni medievali", sono le parole con cui il padre ha descritto la figlia. "Il suo sogno era viaggiare, la musica e la cucina. Era la tipica ragazza che anche se in casa non c'era niente di pronto in 2 minuti tirava fuori di tutto e cucinava", ha aggiunto la mamma. "Noi vorremmo giustizia per lei".

"C'è stato un colpo di scena all'udienza del 12 febbraio 2025. Pensavamo che il giudice fosse abbastanza deciso invece ha richiesto una nuova perizia che verrà svolta a partire dalla prossima udienza attesa per il 26 marzo", ha spiegato ancora Parimbelli. "Quello che speriamo è che si dimostri la responsabilità, che ci sia un risarcimento. Non tanto per quello che abbiamo passato noi, ma per quello che dovuto passare Ilaria. Perché io penso che sensazioni, emozioni e dolori li abbia sentiti".

"La cosa che rende ingiustificabile questa vicenda è che attraverso i social abbiamo conosciuto un ragazzo di Benevento che ha vissuto la stessa cosa, gli stessi sintomi. Con la differenza che nell'arco di poche ore lui l'hanno tirato fuori. Era nel posto giusto, nel momento giusto, con le persone giuste. E al posto di fare la trafila che ha fatto Ilaria, adesso è vivo, ha una famiglia e dei figli", ha concluso il padre della 26enne. "Nessuno può ridarci indietro nostra figlia. La speranza che ci rimane è che la sua storia possa avere un’eco a livello nazionale diventando un esempio per tutti. L’importante è che della storia di Ilaria si faccia un precedente affinché quello che le è capitato non accada più".

112 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views