I figli di Luca Ruffino, il presidente di Visibilia morto suicida: “Non capiamo il gesto, siamo distrutti”
"Siamo distrutti, non capiamo il gesto". Parlano i due figli di Luca Ruffino, il presidente di Visibilia editore morto suicida. In una nota i figli precisano: "Siamo distrutti dal dolore per un gesto al quale non riusciamo a dare alcun senso. Nostro padre era un combattente e aveva costruito una solida realtà imprenditoriale. Confidiamo quindi nell'attività della Procura e nella possibilità che da questa possano trarsi utili elementi di comprensione".
Ruffino non era malato
La Procura sta indagando per istigazione al suicidio, ma si tratterebbe solo di un passaggio necessario per procedere con autopsia – che verrà eseguita nei prossimi giorni – e con tutti gli altri accertamenti del caso. Le motivazioni del gesto Ruffino le ha lasciate scritte in più biglietti prima di spararsi indirizzato alla famiglia: le cause sono tutte personali. I figli a tal proposito chiedono "silenzio e rispetto, al momento rispetto e silenzio sono fondamentali".
Le indagini della Procura su Visibilia
Al momento sembra certo che Ruffino non soffrisse di una grave malattia, ipotesi che era stata diffusa in un primo momento. Le indagini sono in corso e sono coordinate dalla pm Daniela Bartolucci con la collaborazione della collega Maria Giuseppina Gravina. Quest'ultima, infatti, è titolare del fascicolo sulle vicende giudiziarie che riguardano Daniela Santanchè: lo scorso ottobre infatti la ministra del Turismo avrebbe ceduto a Ruffino la maggioranza delle azioni di Visibilia Editore prima in suo possesso. E proprio la procura di Milano sta indagando la ministra per bancarotta e falso in bilancio su Visibilia. Nell'inchiesta nulla c'entra Ruffino, mai indagato né è mai stato sentito dagli inquirenti.