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I figli ai funerali di Roberto Maroni: “Aveva capito che ci sono cose più importanti della politica”

Si sono tenuti nella basilica di San Vittore, a Varese, i funerali di Roberto Maroni, onorevole della Lega, ex governatore della Lombardia e più volte ministro degli Interni nei governi Berlusconi. Nella chiesa affollata da cittadini e autorità la cerimonia si è conclusa con una commovente lettera dei figli Fabrizio, Filippo e Chelo.
A cura di Chiara Daffini
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Un momento della cerimonia funebre
Un momento della cerimonia funebre

Centinaia di persone, nella mattina di venerdì 25 novembre, hanno ricordato e salutato Roberto Maroni nella sua Varese.

Di lui la premier Giorgia Meloni dice uscendo dalla chiesa: "Era una persona capace di grande visione e grande concretezza, uno di quelli  che più sapevano fare gioco di squadra. Ne ho un ricordo straordinario, ci sentivamo spesso, fino agli ultimi giorni. Penso che l'Italia sia stata fortunata a potere contare su una persona così nelle sue istituzioni".

Anche dall'arcivescovo Mario Delpini, attraverso la voce di monsignor Giuseppe Vegezzi, un messaggio di stima: "La sua vita è stata contraddistinta da passione e meditazione, è stato capace di prendere posizione senza aggressività, di essere di parte e aver cura dell’insieme, di proporsi e farsi da parte. Ha affrontato con serenità la vita, e il tempo della malattia".

Ma le parole più toccanti su Roberto Maroni arrivano da chi, prima ancora che come politico, lo conosceva come uomo. O meglio, come padre. I figli Filippo, Fabrizio e Chelo ricordano il loro papà con una lettera al termine della messa.

"Ti vedevamo in tv"

"Papi, sappiamo che per te non è stato facile essere un papà, perché il tuo lavoro, che era la tua passione, ti ha costretto a passare tanto tempo lontano da casa. Spesso non eri con noi a cena, non eri con noi ad affrontare la quotidianità, accendevano la tv e ti vedevamo lì, ma non siamo mai stati arrabbiati con te per questo.

Forse solo un pochino da adolescenti nella fase della ribellione – e Chelo da bambina quando si è ritrovata un papà virtuale al posto di quello in carne e ossa che il giorno prima giocava con lei -, ma è durata poco, perché poi era sempre una grande gioia vederti tornare per il weekend".

"Eri un timidone"

"Sappiamo che per te non è stato facile essere un papà, anche perché eri un introverso, un timidone. Nonostante i comizi davanti alle grandi folle e le ospitate televisive in diretta nazionale, nonostante i vertici e i G8 con gli uomini più potenti del globo, tirare fuori le tue emozioni era tanto difficile.

A chi ti chiedeva come stessi preferivi rispondere bene, anche se avevi mille pensieri in testa. Non è facile essere un papà presente se devi trascorrere cinque giorni alla settimana lontano dalla famiglia: per forza di cose rimani fuori da certe dinamiche.

Le incombenze quotidiane, piccole sciocchezze che però insieme fanno la vita di una famiglia: la scuola, le giustificazioni da fermare, le crisi, le litigate per un brutto voto. A tante di queste cose ha sempre dovuto pensare la mamma".

Il dolore dei familiari di Roberto Maroni
Il dolore dei familiari di Roberto Maroni

"I tuoi abbracci improvvisi"

"Tu non sapevi bene come si fa, come comportarti. Sapevi però che ci volevi un bene infinito. Lo dimostravi con i tuoi grandi abbraccioni improvvisi.

‘Metti in pausa', dicevi mentre guardavamo un film o giocavamo alla PlayStation. E poi ci abbracciavi dicendoci ‘Ti voglio bene‘.

Ti sentivi in colpa per il poco tempo che trascorreva a casa. Forse per questo eri sempre pronto a esaudire ogni nostra richiesta: ‘Papi, mi dai 20 euro? Mi trovi i biglietti per San Siro? (Per il Milan ovviamente) Papi, puoi riparare la stampante?

Sempre alla ricerca di qualcosa da fare per esserci d'aiuto. Poi nei momenti di difficoltà hai capito che la famiglia poteva essere un porto.

Hai capito che l'amore non era solo qualcosa che tu dovevi dare a noi, ma anche qualcosa che potevi ricevere da noi. Qualcosa di cui avere bisogno. Hai capito, per usare le tue parole, che ci sono cose più importanti della politica con la p minuscola.

Numerosi gli esponenti politici presenti ai funerali
Numerosi gli esponenti politici presenti ai funerali

"Non ci hai mai fatto mancare l'affetto"

Non ci hai mai fatto mancare la cosa più importante, l'affetto, che spesso esprimervi con il tuo linguaggio fatto di messaggini e di foto incorniciate sulla scrivania, di rassegne stampa che ci mandarvi ogni santa mattina su WhatsApp.

Di domande come ‘Ti serve qualcosa?‘ ‘Hai bisogno di soldi?', ‘Torni a pranzo?'. Di ore passate sul divano, aspettando che qualcuno rincasasse nel mezzo della notte.

Di viaggi, regali, opportunità di sorrisi, battute sagaci e rassicurazioni fino all'ultimo, anche quando non riuscivi più ad alzarti dal letto solo per non darci pena.

Ti sei impegnato tanto per essere un buon papà. E noi lo sappiamo bene, perché il tuo amore ci è arrivato tutto. Buon cammino, papà".

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