“I clochard tra le vittime dei cambiamenti climatici, ma gli aiuti solo in inverno”: la denuncia dei City angels
Nella notte tra lunedì 24 luglio e martedì 25 luglio la città di Milano è stata colpita da un violento nubifragio. Alberi sradicati, automobili distrutte, parchi chiusi e tram fermi sono solo alcuni dei danni con cui i milanesi hanno dovuto fare i conti. Anche i clochard sono tra coloro che, ancora oggi, stanno affrontando le conseguenze del maltempo. Vittime invisibili, molti di loro hanno rischiato di ferirsi e perdere la vita e, in alcuni casi, hanno perso tutto quello che avevano.
Durante il nubifragio sono stati aiutati oltre cento clochard
Quella sera i City Angels, associazione di volontariato fondata da Mario Furlan, hanno aiutato oltre cento persone: "È stata molto dura per i senzatetto che dormono per strada", spiega Furlan a Fanpage.it. Tra coloro che hanno avuto bisogno di aiuto, c'erano sia persone tra i venti e i trent'anni che tra i sessanta e i settant'anni. Molti uomini e poche donne.
È stato molto difficile gestire le richieste: "Parliamo di persone che dormono per strada, nei posti più svariati e spesso anche nei parchi. Gli abbiamo detto di non stare vicino agli alberi e poi gli abbiamo dato vestiti e ricambi. Molti erano fradici e in tanti non godono di buona salute, ma fanno una vita malsana. Gli abbiamo dato anche bevande calde".
In estate a Milano arrivano meno donazioni per i senzatetto
In estate aumentano le persone che vivono e dormono per strada: "In inverno ci sono molti più dormitori aperti e questo consente di avere posti letto più o meno per tutti coloro che vogliono dormire nelle strutture. D'estate invece, per motivi di bilancio, non è così", spiega ancora il presidente.
A vivere in strada sono soprattutto giovani: "I fragili e gli anziani dormono perlopiù nei centri di accoglienza. All'ospedale Niguarda, dove gestiamo un centro, ci sono soprattutto persone con problemi di salute. A dormire in strada sono soprattutto giovani".
In estate c'è un calo di attenzione nei confronti di queste persone: "D'estate ci si pensa meno ai disagi che colpiscono i clochard rispetto all'inverno: molti cittadini credono che dormendo in strada, loro non rischiano nulla. Eppure servono cose per idratarli, servono più vestiti e biancheria intima, berretti, pantaloncini corti e t-shirt giacche a vento, spray anti-zanzare, salviette umidificanti".
E con i cambiamenti climatici, alcuni eventi estremi saranno sempre più frequenti: "Ci sono sempre più persone disidratate e, infatti, d'estate andiamo in giro con succhi di frutta e bevande fresche. Considerati i cambiamenti climatici, potrebbe essere opportuno pensare a un'emergenza senzatetto anche d'estate oltre che in inverno. Mi rendo conto che il Comune ha fondi limitati, ma obiettivamente bisognerebbe farlo".