I bonifici, le passeggiate con il cane e le escort: cosa sappiamo del facoltoso rampollo milanese cliente di Lacerenza

L'indagine della guardia di finanza che ha portato all'arresto di Davide Lacerenza, Stefania Nobile e Davide Ariganello è partita proprio da lui: S.S., lo "sconosciuto", il cliente che per una sola serata avrebbe bonificato 70mila euro al titolare de ‘La Gintoneria di Davide' di via Napo Torriano a Milano. Secondo quanto accertato nel corso dell'inchiesta, si tratta del rampollo di una famiglia facoltosa della zona ovest di Milano che non svolge "attività lavorativa" dal 2008 ma che nonostante questo in poco più tre anni avrebbe versato alle società di Lacerenza 641.187 euro.
S.S., il cliente "sconosciuto" che con i suoi bonifici ha fatto scattare le indagini
Stando a quanto ricostruito dall'inchiesta coordinata dalla pm Francesca Crupi e dalla procuratrice aggiunta Bruna Albertini, a ‘La Gintoneria di Davide' facevano serata clienti che potevano permettersi di spendere anche migliaia di euro, come "gente di Dubai", un noto "immobiliarista", un "sindaco ricco", ma anche calciatori, influencer, personaggi del mondo dello spettacolo, manager e giornalisti.
Tra questi ci sarebbe stato anche S.S.. Le indagini sul locale di Lacerenza sono partite proprio dai bonifici da decine di migliaia di euro che il rampollo di una famiglia facoltosa milanese aveva versato al locale e che sono state segnalate come operazioni sospette. Per questo motivo, gli investigatori lo hanno convocato il 5 dicembre 2023 per interrogarlo come testimone delle serate in Gintoneria.
Il racconto di S.S. delle serate da migliaia di euro
S.S. ha spiegato di aver conosciuto Lacerenza nel 2020, quando era entrato nel suo locale per la prima volta. Dopo quell'incontro, a volte sarebbe stato lo stesso 59enne ad andare a "trovarlo" nella sua abitazione "portando con sé ragazze, in alcuni casi anche cinque" e ad accettare di portare a "pascolare" il suo cane, cosa che poi veniva fatta fare da Ariganello. Lo "sconosciuto" ha poi illustrato agli inquirenti come funzionava il servizio che sarebbe stato offerto per anni dal titolare de ‘La Gintoneria'. Lui telefonava a Lacerenza e gli chiedeva se poteva tenergli compagnia: "Non ordinavo champagne e ragazze perché era sottinteso", ha raccontato, aggiungendo che a volte sarebbe capitato che lo stesso titolare, quando il locale era vuoto, chiamasse lui e altri clienti "facoltosi" per proporgli di fare serata a casa loro.
Il rampollo ha detto che avrebbe pagato a Lacerenza solo lo champagne: la cocaina, che comunque avrebbe procurato tutte le volte il 59enne insieme alle ragazze, sarebbe servito a far bere i clienti di più, mentre per le prestazioni sessuali con le escort il cliente si accordava direttamente con loro. Secondo l'accusa, questo era il cosiddetto "pacchetto tutto incluso" che costava dai 3mila ai 10mila euro. Il pagamento veniva effettuato tramite bonifico alle aziende di Lacerenza, la Ginto Eventi srl e la Malmaison, con la causale scritta "su indicazione di Lacerenza". Ecco, quindi, che una "cena champagne" è costata oltre 20mila euro, un "acquisto degustazione bottiglie champagne" oltre 14mila euro e poi ancora "degustazione bottiglie champagne" da migliaia di euro.
In una sola serata, lo "sconosciuto" ha speso 70mila euro che, in realtà, avrebbero dovuto essere 80mila. Di questo evento, particolare anche per ‘La Gintoneria', ne aveva parlato Stefania Nobile (indagata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione) al telefono con un amico l'8 maggio dell'anno scorso. "È arrivato a 80 e poi aveva il limite se no arrivavano a 100", diceva la figlia di Wanna Marchi, "ha fatto altri 10 che però arriveranno domani perché a 70 gli è arrivato il limite".