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Covid 19

Hotel Covid al centro di Milano riceve lo sfratto dalla società: “Positivi minaccia per quartiere”

La società proprietaria dell’immobile di corso Magenta 19 ha difffidato i gestori del King Mokinba Hotel e li ha sfattati, perché avevano intenzione di renderla uno dei Covid hotel della rete della Regione Lombardia. Nella mail si legge: “Positivi rischio per il quartiere e per le sue attività”.
A cura di Alessia Rabbai
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L'immobiliare proprietaria dello stabile in cui risiede il King Mokinba Hotel, la Denas srl, rappresentata dal legale Pietro Longhini, ha diffidato i gestori, che hanno ricevuto lo sfratto. Il provvedimento perché l'hotel, secondo gli accordi presi con l'Ats e la regione Lombardia, avrebbe a breve dovuto entrare far parte della rete di alberghi adibiti all'accoglienza dei pazienti Covid. Si tratta di strutture alberghiere che, in difficoltà per la mancanza di turisti, possono risollevarsi e allo stesso tempo aiutare la comunità, accogliendo i positivi in isolamento monitorati dai medici, che non possono terminare il loro percorso di quarantena e guarigione all'interno della propria abitazione. Ma la società non c'è stata, dando come motivazione nella mail inviata al direttore Ats e all'assessore regionale alla Sanità il fatto che l'hotel è "adiacente ad altre attività che ne risentirebbero negativamente".

"Positivi minaccia per il quartiere"

A pubblicare la notizia Il Corriere della sera, che racconta di come nella tarda mattinata di giovedì 26 novembre è arrivata la comunicazione da parte del legale della società dopo aver appreso che nei giorni scorsi l’Ats stava per chiudere un accordo che riguardava il palazzo di corso Magenta 19, nel cuore di Milano. Nella mail, che è una diffida, si legge: "Qualsiasi operazione di trasformazione in Covid hotel deve essere immediatamente interrotta e non proseguita, perché l'albergo si trova in diretta adiacenza ad altre attività e immobili residenziali che potranno risentire negativamente della presenza di soggetti ad alto rischio contagio, ovvero portatori di malattia". Alla base della motivazione dell'immediato sfratto ci sarebbe una rata d'affitto non pagata, che avrebbe provocato l'immediata disdetta del contratto d'affitto dell'a struttura, ma che risulta già saldata.

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