Hostess reagì dopo 20 secondi alle molestie, sindacalista assolto: pronto il ricorso in Appello
Le giudici di Busto Arsizio l'hanno assolto con formula piena perché non hanno notato il "coefficiente psicologico richiesto dalla norma incriminatrice", ovvero l'articolo del codice penale che sanziona chi "con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o a subire atti sessuali". L'uomo, un sindacalista, è stato accusato dal una hostess di Malpensa di aver abusato di lei per un tempo "ristretto", a detta delle giudici, che andava dai venti ai trenta secondi, dopo i quali la vittima si è ribellata. La donna è stata palpeggiata e toccata nelle parti intime pur senza "alcun costringimento fisico" e senza essere stata sotto minaccia, ma la molestia non è stata condannata dalle giudici perché la vittima non si è lamentata subito delle mani addosso dell'uomo, facendo in qualche modo credere di accettare i palpeggiamenti.
Hostess molestata, pronto il ricorso in Appello
La sentenza ha provocato un'infinità di reazioni. L'avvocato e attivista Cathy La Torre, in un post su Facebook, ha scritto: "Per le giudici – già, parliamo incredibilmente di tre donne – una molestia è tale solo se una donna, come si vede nei video di autodifesa su youtube, reagisce d’impulso e magari mette al tappeto l’aggressore con un calcio volante. Ci dicono ogni giorno di denunciare, di non avere paura, aprono sportelli, ma se poi i risultati sono questi, come si fa a credergli?". Già. Come si fa?". Oltre alle parole di indignazione, l'avvocato che difende la hostess, Teresa Manente, ha annunciato il ricorso in Appello, dicendo come "ancora una volta si addossa alla donna la responsabilità del crimine pregiudizi sessisti che ostacolano l’applicazione delle leggi nazionali e sovranazionali". Il legale difensore di Raffaele Mola, il sindacalista assolto dall'accusa di molestie, ha sottolineato invece come il suo assistito sia stato assolto "con formula piena", motivo per cui ora "è giusto restituire dignità e pace a lui e alla sua famiglia perché a causa di questo processo ha perso molto".