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Omicidio di Giulia Tramontano

“Ho un gran bruciore di stomaco”: Giulia Tramontano scriveva alla mamma mentre Impagnatiello la avvelenava

Nelle memorie depositate dalle magistrate che hanno indagato sull’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello mentre era incinta di 7 mesi, ci sono alcuni scambi di messaggi tra lei e la madre nei quali raccontava di avere bruciore di stomaco. Questo le era causato dal veleno per topi che il compagno le somministrava di nascosto.
A cura di Ilaria Quattrone
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In queste settimane si sta svolgendo il processo nei confronti di Alessandro Impagnatiello, l'uomo accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano incinta di sette mesi. Durante l'udienza di lunedì 12 febbraio è emerso che il trentenne ha premeditato il delitto. Per mesi, infatti, ha provato ad avvelenare la 29enne: alcune tracce sono state trovate durante l'autopsia.

Inoltre, come riportato dal quotidiano La Repubblica, ci sono alcuni scambi di messaggi tra la vittima e la madre Loredana Feminano che fanno parte delle memorie depositate dalla pubblico ministero Alessia Menegazzo e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella.

Lo scambio di messaggi tra Giulia Tramontano e la madre

Il 9 dicembre 2022, la ragazza scriveva: "L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca. L’ho buttata, puzza tantissimo". Femiano le rispondeva: "Sarà qualche lotto andato a male, leggi la scadenza". Nel frattempo, come mostrato dagli investigatori, Impagnatiello cercava online: "Ammoniaca feto".

Il 15 dicembre 2022 la mamma chiedeva alla figlia: "Come va?". "Ho un gran bruciore di stomaco. Provo a tappare con la camomilla. Stanotte lo stomaco mi ha ucciso", rispondeva lei. La giovane scriveva le stesse cose al compagno: "Mi sento senza forse e sono a letto dalle 18". E proprio in quel giorno, il trentenne scriveva su internet: "Veleno topi incinta", "Veleno per topi gravidanza", "uccidere feto", "avvelenare feto", "ammoniaca feto", "veleno per topi caldo".

E ha proseguito anche nei mesi successivi. A gennaio leggeva un articolo su una donna che avrebbe utilizzato il veleno per topi sul compagno. A febbraio, mentre era fuori dall'aeroporto di Malpensa ad aspettare la compagna di rientro da Napoli, guardava siti per procurarsi cloroformio. Il prodotto è stato ordinato con lo pseudonimo "Andrea Valdi" e ritirato.

Il delitto nell'appartamento di Senago

Il 27 maggio l'agente immobiliare ha scoperto che l'ex barman aveva una relazione parallela. Ha incontrato la giovane e ha avuto conferma di tutto. Rientrata nel suo appartamento di via Novella a Senago (Milano), è stata uccisa: Impagnatiello le ha sferrato 37 coltellate e ha provato a bruciare il suo corpo nella vasca da bagno. Anche per questo, ha cercato sul web: "Ceramica bruciata vasca da bagno" e "rimuovere macchie di sangue". Alcuni giorni dopo ha confessato l'omicidio e ha fatto trovare il cadavere di Giulia Tramontano, che era nascosto in alcuni sacchi neri tra i box.

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