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“Ho ucciso un uomo con quattro colpi di pistola”: telefona al 112 e confessa un omicidio, ma era falso

Un ragazzo ha telefonato al numero 112 e ha detto di aver ucciso un uomo con 4 colpi di pistola e di aver gettato l’arma in una ex fabbrica di Brescia. In realtà era una menzogna: rischia una denuncia per procurato allarme.
A cura di Ilaria Quattrone
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Nel pomeriggio di ieri, giovedì 13 febbraio, un ragazzo ha telefonato al numero unico delle emergenze 112 per confessare un omicidio. "Ho ucciso un uomo con quattro colpi di pistola": avrebbe detto. Il giovane avrebbe poi sostenuto di aver gettato l'arma nell'ex fabbrica Bisider che si trova in via Eritrea a Brescia. Lo stabile è, da diversi anni, un luogo in cui si rifugiano persone senza fissa dimora.

Considerata la portata delle informazioni, sono stati inviati sul posto sia gli operatori sanitari del 118, che i vigili del fuoco che le forze dell'ordine e in particolare gli agenti della polizia locale e i carabinieri. Sono stati svolti i rilievi sul posto: per ore e ore, è stata perlustrata la fabbrica. Non è stato però trovato nulla: né un'arma né tantomeno un cadavere.

Ed è in quel momento che è sopraggiunto un dubbio terribile: il ragazzo, forse, aveva raccontato una bugia. Le forze dell'ordine si sono messi subito a lavoro per cercare di identificare il giovane. Lo hanno trovato e si sono recati da lui. E, appena lo hanno incontrato, hanno capito che si trattava di una falsa testimonianza.

Lo scherzo che ha organizzato potrebbe però costargli caro. L'uomo potrebbe infatti essere denunciato: potrebbe essere accusato di procurato allarme. Per questo specifico reato si può rischiare o un arresto fino a sei mesi o un'ammenda fino a 516 euro. Al momento non è stato reso noto cosa potrebbe rischiare.

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