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“Ho riconosciuto il segnale, dovevo intervenire”: parla la manager che ha salvato una 19enne dallo stupro

Una manager del McDonald’s di via Torino a Milano ha riconosciuto il segnale antiviolenza è ha chiamato subito la polizia. La 19enne alzava quattro dita e le chiudeva a pugno appena il ragazzo che era con lei distoglieva lo sguardo: “Dovevo intervenire”.
A cura di Enrico Spaccini
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È stata una manager del McDonald's di via Torino, nel pieno centro di Milano, a chiamare la polizia nella notte tra il 21 e il 22 novembre dopo aver riconosciuto i gesti antiviolenza che le stava rivolgendo una ragazza. Ogni volta che il ragazzo che era con lei distoglieva lo sguardo, la 19enne si rivolgeva ai lavoratori del fast food a fine turno mostrando le dita aperte e poi il pugno chiuso. "Lo avevo scoperto sui social e in televisione", ha raccontato la dipendente del McDonald's, "ero già al telefono con la polizia e lei continuava a mostrarmi la mano".

Il gesto delle quattro dita e del pugno chiuso riconosciuto dalla dipendente

Erano le 3 di notte quando una coppia si è avvicinata alle porte del fast food di via Torino. Gli ultimi dipendenti rimasti si stavano concedendo qualche minuto di pausa prima di chiudere il locale già privo di clienti. "Lui si è fermato, ha chiesto una sigaretta a un collega", ricorda la dipendente intervistata da Il Corriere della Sera. "Lui" è Fouress Jabir, un 23enne di origine marocchina che avrebbe passeggiato con quella ragazza, una 19enne di Bergamo arrivata a Milano per un concerto, da piazza della Scala fino in via Torino.

Jabir avrebbe domandato se la ragazza potesse usare il bagno, ma ormai il ristorante stava chiudendo. Nel frattempo, dietro di lui alzava la mano e faceva i segnali di aiuto. "Non sembrava agitata", continua la dipendente, "almeno finché non ha incrociato il mio sguardo". Riconosciuto quel gesto delle quattro dita e del pugno chiuso, si è messa subito al telefono con la polizia parlando sottovoce per non farsi sentire dal 23enne: "Ho pensato subito a intervenire di fronte a quella richiesta di aiuto. Non potevo fare diversamente, era una ragazza come me".

L'arresto di Jabir

"Ero già al telefono con la polizia e lei continuava a mostrarmi la mano", spiega la dipendente ricordando come dall'altra parte del telefono "mi hanno chiesto solo se fossi sicura che la ragazza avesse bisogno d'aiuto. Mi hanno detto: ‘È da cartellino rosso?", ho risposto di sì e loro ‘ok stiamo già arrivando'".

Jabir è stato arrestato poco dopo con l'accusa di violenza sessuale. L'arresto è stato convalidato dal gip Guido Salvini su richiesta del pm Cristian Barilli. Gli agenti arrivati al McDonald's hanno raccolto la testimonianza dei dipendenti, compresa quella della ragazza che li ha chiamati che ricorda a La Repubblica: "Mi hanno consigliato di mettere uno spray al peperoncino in borsetta".

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