“Ho paura a uscire di casa”: la ristoratrice di Mantova travolta dall’odio social dopo 4 Ristoranti
"Mi hanno quasi demolito a livello fisico e psicologico". Parla Ekla Vasconi, la ristoratrice di Mantova travolta dalle critiche a seguito della sua partecipazione allo show di Sky Quattro Ristoranti, nell'ultima puntata dedicata alla cucina della cittadina sulle sponde del Mincio. "Ho ricevuto una valanga di insulti e minacce, da aver paura di uscire di casa".
"Dopo il programma ho subito un vero e proprio attacco mediatico da parte degli odiatori. Ma non solo online. Da ogni parte: Facebook, Instagram, Google, mail, recensioni fasulle, telefonate anonime. Ho dovuto persino togliere il mio numero di cellulare dalla pagina del ristorante", racconta Ekla Vasconi in diretta al programma di Rai Uno Storie Italiane. "Mi hanno rivolto parole pesantissime, commenti pieni d'odio che toccavano la mia sfera personale e assolutamente non inerenti alla mia partecipazione a quello che era un gioco", ha detto, annunciando futuri provvedimenti legali nei confronti degli odiatori senza volto.
Durante la puntata di Quattro Ristoranti la titolare de Il Rigoletto non ha risparmiato pareri taglienti, voti bassi e critiche a volto aperto. Un atteggiamento (peraltro assai comune tra i personaggi che partecipano allo show condotto da Alessandro Borghese) che in un batter d'occhio ha attirato invidia, risentimento, cattiveria da parte del popolo online. "Ma in trasmissione non ho mai offeso nessuno", precisa. Al punto che i tre colleghi di trasmissione sono più volte intervenuti pubblicamente in difesa della ristoratrice.
"Non abbiamo avuto problemi al lavoro, fortunatamente: i miei clienti mi hanno sempre supportato e hanno capito che la persona che si vede in tv è diversa dalla persona che li serve al tavolo tutti i giorni", spiega Vasconi. "Quello nei miei confronti è stato un enorme attacco, che ha creato grandi danni a livello personale e familiare". Un'ondata d'odio che ha preso corpo in rete. E che può rischiare di travolgere i più deboli, come nel caso tragico della pizzaiola di Sant'Angelo Lodigiano Giovanna Pedretti.