Hamedi El Makkaoui, il ragazzo che ha ucciso l’imprenditore Anselmo Campa. Il fratello: “Deve pagare”
"Deve pagare e basta": a dirlo al giornale "L'eco di Bergamo" è il fratello di Hamedi El Makkaoui, il 22enne che nei giorni scorsi ha confessato di aver ucciso Anselmo Campa a Grumello, comune in provincia di Bergamo. Nell'intervista al quotidiano, il fratello di Hamedi ha ribadito più volte che "in questa storia ci sono due famiglie che stanno soffrendo".
L'imprenditore ucciso per un'auto
Il 22enne, reo confesso, è cresciuto a Castelli Calepio. Una volta fidanzatosi con Federica, la figlia di Campa, si è trasferito a Grumello. Per un breve periodo aveva anche lavorato nell'azienda di famiglia. Nell'intervista, il fratello ripercorre gli attimi prima dell'arresto e spiega di essere stato lui a convincerlo a cedere: "Ha perso la testa e ora è giusto che la giustizia faccia il suo corso". L'uomo ha raccontato che alla base dell'efferato gesto ci sarebbe una lite: una discussione nata per una Renault Clio che era stata acquistata dall'imprenditore e poi concessa in uso nel 2017 al ragazzo.
L'omicidio e la confessione
Stando a quanto raccontato dal fratello, tra il 22enne e Campa ci sarebbe stato un accordo: "Gli aveva detto che quando avrebbe finito di pagarla gliela avrebbe intestata. Così, mio fratello ogni mese pagava a Campa una sorta di rata in contanti per compare la macchina, convinto che poi sarebbe diventata sua". Rate che però non risultavano legalmente, ma erano riportate solo su un taccuino. Quando Hamedi e Federica (la figlia dell'imprenditore) si sono lasciati, Campa avrebbe comunicato al ragazzo che non gli avrebbe più dato l'auto. Da qui, la decisione di presentarsi a casa dell'uomo: a detta del 22enne, all'ennesimo rifiuto dell'imprenditore di non voler restituire l'auto o i soldi, il ragazzo avrebbe trovato un martello e avrebbe poi colpito l'uomo "Ho parlato con la figlia di Campa e le ho detto che non difendo mio fratello in alcun modo. È passato dall’avere ragione – spiega ancora il fratello – ad aver torto, e nella maniera più terribile".