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Guido Bardelli si dimette da assessore alla Casa dopo l’inchiesta della Procura: “I miei erano messaggi privati”

L’assessore alla Casa Guido Bardelli ha riportato in Consiglio comunale le motivazioni che l’hanno spinto a rassegnare le sue dimissioni dopo l’arresto dell’ex dirigente di Palazzo Marino Giovanni Oggioni.
A cura di Francesca Del Boca
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Beppe Sala ha accettato le dimissioni dell'assessore alla Casa Guido Bardelli, che ha rassegnato le sue dimissioni dopo l'arresto dell'ex dirigente comunale Giovanni Oggioni e l'inchiesta della Procura che ha travolto Palazzo Marino. Agli atti, anche un messaggio di Bardelli proprio a Oggioni, inviato a dicembre del 2023 ovvero sette mesi prima di diventare assessore ("Dobbiamo far cadere questa giunta").

Guido Bardelli e le dimissioni da assessore alla Casa

"Le mie dimissioni sono per ragioni di opportunità. I miei messaggi privati sono diventati pubblici, sono stati divulgati con l'effetto negativo di cui mi rammarico molto", ha dichiarato oggi l'ex assessore in Consiglio, l'ultimo di Bardelli e il primo dopo la maxi inchiesta sul "sistema Milano". "In un lancio di agenzia è stato menzionato anche un mio familiare, in modo del tutto non pertinente. Il mio nome, senza cognome, è emerso poi in un atto istruttorio ed è stato subito attribuito alla mia persona nonostante non vi fosse certezza del fatto che ero io, come in seguito si è verificato. Un equivoco, oggi superato, che mi ha sconcertato".

"Rimetto il mio mandato per la libertà e serenità di tutti, e perché sia rispettato il principio costituzionale della segretezza della corrispondenza. È inoltre mia intenzione poi tutelare le persone a me care", la sua spiegazione in aula.

Beppe Sala: "Il passo indietro sul Salva Milano non è una resa"

Ho ritenuto di prendere le distanze dal Salva Milano, era un atto dovuto. Ma non è una resa", sono state invece le parole del sindaco Beppe Sala. "Ci metteremo in attesa di capire cosa vorrà fare il Parlamento. Il testo era in cattive condizioni già mesi fa", sempre il sindaco.

"Mi pare che sia la politica si stia arrendendo, se in 12 mesi non si riesce a fare una norma. Io stesso ho fatto continui richiami alla necessità di stringere i tempi, a questo punto non aprirò più bocca sul tema". E ancora. "Nell'area metropolitana di Milano sono concentrati il 50 per cento degli investimenti immobiliari. Le leggi che regolano la materia urbanistica sono di difficile interpretazione, il testo madre è del 1942. Il nostro parlamento non può evitare di prenderne atto: la materia è mal regolamentata. Noi nel frattempo lavoreremo a un nuovo PGT".

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