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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, imprenditore italiano a Odessa: “Entro 7 giorni i russi potrebbero entrare in città”

Intervista a Ugo Poletti, imprenditore milanese residente a Odessa che racconta a Fanpage.it i drammatici momenti dei bombardamenti di stamattina nelle zone della città.
A cura di Filippo M. Capra
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Con l'avvio dell'invasione della Russia in Ucraina, che ha decretato ufficialmente l'inizio della guerra, è da ormai diverse ore che lo Stato governato dal Presidente Volodymyr Zelenskyj viene bombardato con raid aerei da parte delle forze militari guidate da Vladimir Putin. Tra gli obiettivi dei missili russi, anche Odessa, città portuale sul Mar Nero nel sud dell'Ucraina. Fanpage.it ha raggiunto telefonicamente Ugo Poletti, imprenditore milanese e direttore dell'Odessa Journal, che ha raccontato come si sta vivendo la situazione in città e le sensazioni delle poche decine di italiani che ci vivono.

Cosa sta succedendo a Odessa?

Ognuno è a casa sua e non si mette fuori il naso per via dello stato d'emergenza. Stamattina al supermercato c'era un silenzio irreale ma i cittadini di Odessa erano abbastanza calmi. Siamo in contatto con l'ambasciata italiana dalla quale ci hanno detto di stare tranquilli. La mattina è stata drammatica, siamo stati sotto attacco missilistico dalle 5. Vedevamo il fumo che saliva all'orizzonte. I russi hanno attaccato obiettivi militari ma nessuna zona residenziale.

Quali le aree più colpite?

Pesanti sono stati i bombardamenti sul porto nella sezione militare. Sono bombardamenti mirati realizzati con missili con un raggio d'azione circoscritti. Per lo più hanno colpito obiettivi militari nelle zone periferiche della città.

I cittadini di Odessa si aspettavano i raid di oggi?

Il risveglio è stato brusco, non ci aspettavamo questa offensiva. Tutti davano per scontato una recrudescenza del conflitto specialmente nel Donbass ma non che Odessa venisse toccata perché questa è una città che i russi amano. Io, ad esempio, davo per scontato che non venisse bombardata.

Quanti italiani siete a Odessa in questo momento? 

Alcune stime parlano di duecento cittadini italiani, ma dovremmo essere meno di cento perché molti sono turisti che si registrano e poi lasciano il Paese a vacanza conclusa. Il Ministero degli Esteri italiano un mese fa è stato qui per informarci su cosa fare in caso di criticità. Sono stato profondamente colpito dalla professionalità dei nostri diplomatici, li ho trovati preparati e con dei piani e procedure che ci fanno stare tranquilli.

Ugo Poletti
Ugo Poletti

In che modo vi fanno sentire tranquilli?

Ci hanno mappati, tracciati, siamo informati quotidianamente, sappiamo che pensano a noi. Questo non vuol dire che vogliamo scappare. Siamo in contatto tra di noi e questo ci fa sentire più al sicuro. Il Ministero sa esattamente dove siamo e per qualsiasi motivo sa come trovarci.

Lei vive solo o con famiglia? 

Vivo con la mia compagna che è originaria di qui. Da tre anni sono cittadino residente ad Odessa e vivo qui da cinque. Sono un investitore, avendo fondato l'Odessa Journal, unico giornale in inglese della città, quindi ho permesso di lavoro e visto.

Cosa può accadere nelle prossime ore?

Personalmente continuo a pensare e sperare che non avremo altri choc. Non vedo il senso di prove di forza però, ovviamente, posso sbagliarmi. Tendo a pensare che in questo momento le priorità militari siano quelle più a ovest e vicino alla Capitale Kiev. È evidente che se l'aggressore arriva alla Capitale, il gioco è fatto. Per i russi sarebbe fatale pensare di occupare l'Ucraina e tenersela, è un po' come i tedeschi quando hanno occupato l'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi.

Quale il futuro di Odessa?

Per Odessa credo che se l'esercito ucraino non riuscisse a fermare i russi, da qui a una settimana questi ultimi possano arrivare ed entrare in città o nominare un'amministrazione provvisoria. Non credo ci saranno altri attacchi.

Lei, milanese Bocconiano, ha ricevuto messaggi istituzionali di supporto dal Comune o dall'università?

No, in via istituzionale nessuno. Da un lato perché non credo che la Bocconi abbia interessi nella mia persona di ex Bocconiano in questa città, non mi aspetto iniziative sentimentali sotto questo punto di vista. Dall'altro invece mi sarei aspettato qualcosa dal Comune di Milano perché io in qualche modo rappresento la città fuori dai confini italiani. Mi piacerebbe che, ad esempio, la città creasse un ponte culturale con Odessa, magari rilanciano il Teatro dell'Opera della città con una collaborazione con la Scala.

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