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Greta Spreafico, il fratello: “Non vorrei che il fidanzato cercasse il testamento da cui era escluso”

Nessuno ha più notizie di Greta Spreafico da un anno e mezzo. La cantante è sparita nel nulla da Porto Tolle. La famiglia è convinta che non si sia allontanata: “come fa da un anno e otto mesi a non avere un movimento sul conto corrente?”, spiega il fratello a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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Greta Spreafico è scomparsa più di un anno e mezzo fa da Porto Tolle, comune che si trova in provincia di Rovigo. La cantante, residente a Erba (Como), è sparita nella notte tra il 3 e il 4 giugno 2022. La Procura di Rovigo aveva aperto un fascicolo dove l'unico indagato era l'amico Andrea Tosi. Per lui, il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione. Il giudice per le indagini preliminari non ha ancora accolto la richiesta.

Nel frattempo è stata richiesta l'apertura di un fascicolo nella procura di Como per circonvenzione di incapaci. Per la famiglia qualcuno potrebbe aver fatto del male alla donna. Esclude infatti un allontanamento volontario: "Non credo che si sia allontanata volontariamente anche perché come è possibile che da un anno e otto mesi non ci sia nemmeno un movimento sul conto corrente?", dichiara a Fanpage.it il fratello Simone.

Simone Spreafico
Simone Spreafico

A che punto sono le indagini relative al caso di sua sorella?

C'è stata una richiesta di archiviazione da parte del pubblico ministero di Rovigo. Il giudice per le indagini preliminari non ha ancora accolto la richiesta. Contestualmente alla richiesta di archiviazione che ha fatto il pm di Rovigo, c'è stata la richiesta di apertura di un fascicolo presso la procura di Como per circonvenzioni di incapaci da parte dell'ex fidanzato di Greta.

Potrebbe infatti essere considerato una persona interessata economicamente alla scomparsa di Greta. Lui risulta nell'ultimo testamento finito nelle mani dei pubblici ministeri. Il documento è stato redatto a ottobre quando mia sorella viveva ancora con lui: da quello risulta l'unico erede. Questo è quindi il motivo che ha portato il pubblico ministero a richiedere questo tipo di fascicolo.

Un amico di Greta ha raccontato che, dopo la scomparsa della donna, l'ex fidanzato aveva chiesto alcune informazioni su uno zaino che le apparteneva. È così?

Si tratta di Alessandro Scabin che vive a Porte Tolle: ha ospitato Greta per una decina di giorni. La cosa strana è che quando lei è sparita, l'ex fidanzato ha mandato un messaggio whatsapp ad Alessandro dove chiedeva di uno zainetto di Greta.

Alessandro gli ha detto che c'era solo una borsetta. Lui quindi gli ha chiesto: "Ma nella borsa ci sono documenti?". Che documenti stava cercando? Scompare la tua compagna e tu cerchi documenti e non lei?

Secondo lei si tratta di un testamento? 

Conoscendola, non è raro che lei scrivesse testamenti. Ho ipotizzato che, avendo litigato con lui ed essendosi poi lasciati, potrebbe avergli detto: "Guarda lo rifaccio e ti tolgo da quel testamento". Non vorrei che lui ne cercasse uno nuovo dove quindi potrebbe essere stato escluso.

Lei, inoltre, era solita portare sempre con sé un computer portatile dove scriveva tutte le sue cose: anche quello non è mai stato trovato.

Diverse persone sostengono che Greta e il suo fidanzato litigavano spesso. Quali erano i motivi? 

Gabriele era ancora sposato con la moglie quando ha iniziato una relazione con mia sorella: non c'era alcun divorzio. Ha, inoltre, due figli. E ha portato Greta a vivere da lui dove, però, al piano di sopra vivevano i figli.

Greta aveva il suo bel carattere quindi immagino che la convivenza fosse difficile. Inoltre erano tre anni che lui prometteva di sposarla. Gli aveva dato anche date precise. Tra queste c'era il 22 aprile 2020, giorno del compleanno di Greta. Mia sorella mi aveva anche chiesto di interessarmi a una location considerato che lavoro come musicista. Avevo quindi chiesto disponibilità per quella data. Peccato però che lei non sapesse che non era ancora divorziato.

Lo ha ottenuto quasi due anni dopo. Questo potrebbe essere stato motivo di litigio perché lei si sentiva presa in giro. Poi c'è stato l'episodio in cui mia sorella ha inscenato un suicidio che ha poi spinto lui a mandarla via da casa. Le cose, in quel momento, sono peggiorate. Lei è andata così a Porto Tolle. Lui stesso ha dichiarato che si sono lasciati a maggio.

Peccato che poi nella denuncia di scomparsa non ne fa menzione. Anzi: dice che andavano d'amore e d'accordo e che non si erano mai lasciati.

Si è mai fatto sentire con voi? 

Non si è mai fatto sentire. Io gli ho scritto, l'ho chiamato anche in diretta televisiva. Squilla a vuoto. Non ha nemmeno chiamato la madre di Greta per rassicurarla o cercare informazioni. È sparito nel nulla.

Cosa pensa invece di Andrea Tosi?

Io credo che c'entri ben poco: penso che si sia trovato nel momento e nel posto sbagliato. Secondo me hanno cercato di addossargli la colpa.

Non è possibile che Greta si sia allontanata volontariamente? 

A Porte Tolle non passava mai una notte da sola e infatti chiedeva spesso ad amici di dormire da lei o di poter passare la notte da loro. Anche a Erba aveva paura di stare sola a casa: mi chiedeva di andare a dormire da lei proprio perché aveva paura. Non credo che si sia allontanata volontariamente. Anche perché: come fa da un anno e otto mesi a non avere un movimento sul conto corrente?

Secondo lei, ci sono state lacune nelle indagini? 

Non credo. Il fascicolo è molto ampio e sono state vagliate le posizioni di diverse persone. Secondo me, si sono concentrati troppo su Tosi. Inoltre credo che inizialmente siano partiti troppo tardi: per loro si trattava di un allontanamento volontario. Ci hanno messo sette mesi. Nelle prime ore si poteva fare qualcosa, anche perché c'erano stati diversi avvistamenti anche se non sappiamo fossero veri o falsi.

Credo alle parole dei vicini di casa: la vicina ha detto di aver visto l'ex fidanzato la domenica mattina mentre il marito ha detto di aver visto Greta uscire da casa sabato mattina con uno zainetto, che secondo me è quello che cercava l'ex.

La Procura però non le ha considerate attendibili. Cosa ne pensa? 

Non capisco perché la Procura non abbia dato adito a queste due dichiarazioni dei vicini. Sembrerebbe che quando il vicino di casa ha visto Greta, lui fosse in compagnia di un'altra persona. Questa persona ha dichiarato di essere andato a vedere le trimbature a lavoro e che non poteva essere venerdì perché quel giorno lavorava. Di conseguenza doveva essere per forza un sabato o una domenica. Probabilmente era più la prima opzione perché domenica era già sparita.

Per quanto riguarda le parole della vicina, che sosteneva di aver visto l'ex fidanzato domenica mattina, aveva spiegato di aver visto gente uscire dalla messa. La Procura invece sostiene che abbia confuso il giorno. Alcuni giornalisti si sono però rivolti al parroco e al Comune che hanno spiegato che non c'era alcuna messa lunedì mattina: l'unica funzione era al pomeriggio.

Inoltre entrambi i vicini lavorano il lunedì mattina. Al di là di questo, credo che sarebbe meglio se continuasse a indagare la Procura di Como per capire se effettivamente c'era un movente per farla sparire.

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