Greta e Umberto morti nel lago di Garda, condannati i due turisti tedeschi che erano sul motoscafo
Dopo cinque mesi di processo arriva la sentenza di condanna per Christian Teismann e Patrick Kassen, i due cittadini tedeschi accusati di aver travolto e ucciso con il loro motoscafo sul lago di Garda Greta Nedrotti e Umberto Garzarella lo scorso 19 giugno senza fermarsi a prestare soccorso. Il giudice Mauro Ernesto Macca ha ritenuto colpevoli Teismann e Kassen di omicidio colposo e naufragio, ma non di omissione di soccorso: il primo, proprietario del motoscafo che ha travolto la giovane coppia, è stato condannato a due anni e sei mesi, mentre il secondo, cioè chi era alla guida quella sera, dovrà scontare una condanna a quattro anni e sei mesi. Si tratta di pene inferiori alle richieste del pubblico ministero che nell'ultima udienza del 15 marzo aveva chiesto una condanna a 6 anni e 6 mesi per Kassen e 4 anni e 2 mesi per Teismann.
La versione dei due tedeschi in aula
I due imputati durante il processo hanno raccontato la loro versione dei fatti: di aver cenato al ristorante "Il Sogno di San Felice" e di essersi messi in viaggio verso le 22.52. Alla guida del motoscafo c'era Kassen perché l'amico si sentiva stanco e non voleva mettersi così ai comandi. Kassen davanti al giudice ha precisato di aver "lasciato accese sia le luci di murata che di posizione pensando di essere visto meglio dalle altre imbarcazioni". Poi lo scontro con la barca di Umberto e Greta. I due tedeschi avevano sentito un rumore ma pensavano di aver colpito un tronco di legno o un ramo. Raccontano di essersi voltati ma di non aver visto nulla. Così la ripartenza verso il molo. Durante la fase di rientro al porto, i due raccontano che le manovre di attracco sarebbero state complicate. In un video, diffuso qualche settimana dopo l'incidente, si vede Kassen cadere nel lago. Secondo gli inquirenti perché ubriaco, ma l'uomo ha continuato a smentire la versione. Durante l'interrogatorio ha sostenuto di cercare di spingere la barca per recuperare spazio e di aver così perso l'equilibrio.
Il risarcimento alle due famiglie delle vittime
Per tutto il processo la famiglia di Umberto si è costituita parte offesa mentre la famiglia di Greta aveva deciso durante l'udienza di novembre di ritirare la sua costituzione a parte civile una volta ottenuto il risarcimento che si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro, mentre per la famiglia del ragazzo a un milione e 300mila euro. Anche il Comune di Salò aveva deciso di non essere più parte offesa dopo aver raggiunto un accordo con l'assicurazione del motoscafo con a bordo i due turisti: la società tedesca ha promesso al Comune un impianto radar per monitorare il traffico nautico. Durante le udienza i due imputati hanno chiesto scusa alle famiglie delle vittime. Nel giorno del compleanno di Umberto Christian Teismann aveva deciso di accettare l'invito del padre del ragazzo Enzo Garzarella, incontrandosi al cimitero. L'imputato si era presentato in maniera molto umile e ha portato delle rose bianche. Durante l'incontro – confermato anche da Fanpage.it dal legale della famiglia di Umberto – sono avvenute le scuse. L'incontro è durato circa un'ora, ma non è mai stato toccato l'argomento incidente: "Mi sono trovato davanti una persona diversa – ha spiegato Enzo Garzarello al Giornale di Brescia – da quello che mi ero immaginato e che avevo conosciuto solo dagli atteggiamenti successivi all’incidente e dalle carte del processo. Ma non perdono non lo posso fare".