video suggerito
video suggerito

Google versa 326 milioni al Fisco in Italia: la Procura chiede l’archiviazione delle indagini sulla presunta evasione

Google ha versato all’Agenzia delle entrate 326 milioni di euro e la Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione delle indagini a suo carico per evasione fiscale. Negli scorsi mesi i pm hanno indagato sulla presunta mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi e di sostituito d’imposta da parte del colosso.
A cura di Alice De Luca
16 CONDIVISIONI
Immagine

Google ha versato all'Agenzia delle Entrate 326 milioni di euro e la Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione delle indagini a suo carico per la presunta mancata presentazione delle dichiarazioni dei redditi e di sostituito d'imposta da parte del colosso dell'high tech per le attività svolte in Italia nel periodo 2015 – 2020. I pm hanno però specificato che si tratterebbe di un caso di elusione e non di evasione fiscale, cioè "una condotta che, pur non violando direttamente alcuna norma tributaria e quindi non integrando una fattispecie di evasione", ne elude "l'applicazione". La richiesta di archiviazione deriva, fa sapere la procura, da "elementi di incertezza interpretativa" che determinano "l'impossibilità di formulare una ragionevole prognosi di condanna con riferimento alle ipotesi di reato".

Lo ha fatto sapere in una nota il procuratore Marcello Viola. Nel corso delle indagini, coordinate dai pm Giovanna Cavalleri, Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda con il supporto dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, gli investigatori avrebbero ricostruito "l'intera attività economica svolta dalla società, con particolare riferimento ai ricavi conseguiti tramite la vendita di spazi pubblicitari, con conseguente contestazione dell'omessa dichiarazione degli imponenti redditi derivanti da tali operazioni". Dagli accertamenti, infatti, sarebbe emerso che Google non aveva dichiarato e non aveva versato le imposte sui redditi prodotti in Italia attraverso una "stabile organizzazione occulta di tipo materiale costituita dai server e dall'infrastruttura tecnologica per il funzionamento dell'omonima piattaforma per l'offerta di servizi digitali".

Secondo l'accusa, inoltre, la società irlandese del gruppo di Mountain View sarebbe stata responsabile per "l'omessa presentazione delle dichiarazioni annuali dei redditi prodotti in Italia e l'omessa presentazione delle dichiarazioni annuali di sostituto d'imposta, relativamente alle ritenute che Google Irl avrebbe dovuto applicare sulle royalties corrisposte alle società estere appartenenti al medesimo Gruppo, in ragione dell'utilizzo e sfruttamento, da parte della stabile organizzazione, di tutti i programmi, algoritmi, marchi e proprietà intellettuali costituenti, nel loro complesso, la tecnologia Google". Si stima che la presunta imposta evasa (Ires) possa essere costituita da 108 milioni su un imponibile superiore a 400 milioni. A questa si aggiungerebbe il mancato versamento delle royalties sui beni e servizi immateriali (licenze e software) fornite dalla società irlandese per oltre 760 milioni.

Con il versamento di 326 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate, Google avrebbe quindi chiuso il contenzioso tributario con il Fisco italiano. Un'operazione simile a quella fatta nel 2017, quando la company californiana aveva versato 306 milioni per sanare le pendenze dei 15 anni precedenti.

16 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views