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Gli ultimi minuti di Francesco Capuano, ucciso nel suo garage a Suzzara

È stata questione di pochi minuti: il tempo per la figlia di risalire in casa dal box del condominio di Suzzara, in provincia di Mantova, dopo essersi accorta di aver dimenticato qualcosa nell’appartamento. Al suo ritorno il padre, Francesco Capuano, era stato ucciso con tre colpi di pistola alla testa. A che punto sono le indagini.
A cura di Alice De Luca
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Francesco Capuano (foto da Facebook)
Francesco Capuano (foto da Facebook)

La morte di Francesco Capuano è stata questione di pochi minuti: il tempo per la figlia di risalire in casa dal box del condominio di Suzzara, in provincia di Mantova, dopo essersi accorta di aver dimenticato qualcosa nell'appartamento. La donna si allontana, lasciando il padre seduto nell'auto nel posto del passeggero, ma quando torna l'uomo è morto, ucciso da colpi di pistola alla testa. Sul luogo del delitto non ci sono bossoli, non c'è traccia dell'arma e nessuno dei vicini dice di aver sentito spari. Una storia, questa, su cui aleggia il fantasma di un altro omicidio, avvenuto nei garage dello stesso palazzo 26 anni fa e tuttora irrisolto.

Cosa è successo la mattina dell'omicidio

Sono circa le 9:00 del mattino di lunedì 23 dicembre 2024, l'antivigilia di Natale. Francesco Capuano, ex bidello di 79 anni, scende nei garage del suo condominio, Campo Verde Uno di via Biolcheria a Suzzara, in provincia di Mantova. Con lui c'è la figlia di 46 anni: da qualche tempo Capuano non si muove più in autonomia e fa fatica a camminare. Proprio per questo motivo l'uomo, dopo la pensione, aveva deciso di trasferirsi da Napoli a Suzzara, dove avrebbe potuto stare più vicino ai figli.

La mattina del 23 dicembre Capuano e la figlia prendono la macchina per andare a fare alcune commissioni insieme. Scendono nel garage e la donna aiuta il padre a sedersi sulla loro Fiat Panda, ma poi si ricorda di aver dimenticato le sigarette. Lascia l'uomo in macchina e risale in casa. Quando torna lo trova morto, accasciato sul sedile, colpito alla testa da tre proiettili esplosi da una distanza ravvicinata. Non si conosce il calibro perché sulla scena del delitto non sono stati trovati bossoli.

I risultati delle indagini finora

Sul caso stanno ora indagando, oltre al Ris di Parma, gli investigatori del reparto operativo della Compagnia Carabinieri di Mantova, coordinati dalla sostituta procuratrice Elisabetta Favaretti. Stando alle prime ricostruzioni, il killer si sarebbe avvicinato all'auto, avrebbe aperto la portiera e avrebbe freddato Capuano prima che potesse reagire. Gli inquirenti hanno anche sentito gli inquilini del palazzo che hanno riferito di non aver sentito rumori di spari. Per questo si pensa che l'omicida possa aver usato un silenziatore sull'arma. Al momento del ritrovamento l'uomo aveva ancora addosso tutti i suoi effetti personali e si esclude quindi che possa essersi trattato di una rapina finita male.

Chi era la vittima, Francesco Capuano

In attesa dei riscontri dell'autopsia, le indagini stanno ora approfondendo il passato di Capuano, che risultava incensurato. L'uomo, ex bidello in pensione, era originario della provincia di Napoli, ma si era trasferito da diversi anni a Suzzara, dove viveva insieme alla figlia dopo la morte della moglie. Il 79enne aveva difficoltà di deambulazione dovuti a problemi alla schiena.

Un altro omicidio nello stesso luogo 26 anni fa

Non sembra, almeno per il momento, che il caso di Capuano abbia collegamenti diretti con un altro omicidio, avvenuto negli stessi garage dello stesso palazzo il 25 marzo del 1998, quando fu ucciso Dario Brioni, rappresentante di una ditta antinfortunistica. L'uomo aveva detto alla moglie che sarebbe sceso nei box per spostare l'auto, ma è stato poi trovato morto con i segni di 11 coltellate. Il killer non fu mai identificato.

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