Gli studenti si accampano con la tende fuori dal Comune di Milano: “Serve un cambio di rotta sulle case”
Dopo la protesta di Ilaria Lamera, la studentessa di 23 anni che si è accampata fuori dal Politecnico di Milano, centinaia di studenti universitari hanno deciso di piantare le tende fuori dai loro Atenei. E Adesso anche il coordinamento degli studenti universitari di Cambiare Rotta ha deciso di sostenere la protesta accampandosi fuori da Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.
Il caro-affitti colpisce tante famiglie
Per loro, però, la protesta dovrebbe avere uno spiraglio più ampio e comprendere anche le famiglie che hanno difficoltà a sostenere il costo degli affitti e della vita in generale: "La protesta generalizza la questione abitativa mettendo in luce come si tratti di una crisi strutturale che colpisce centinaia di famiglie delle classi popolari, soprattutto in una città come Milano che detiene il primato degli affitti, a cui si aggiunge un carovita spaventoso".
La storia di Sadek
Alla mobilitazione ha partecipato anche una famiglia sotto sfratto e il sindacato Asia Usb: il 15 maggio, la famiglia di Sadek sarà sfrattata per morosità dalla casa in cui hanno abitato per anni. Nonostante la presentazione della domanda per una casa popolare e l'essersi rivolti ai servizi sociali, la famiglia sarà sfrattata: "Gli stessi uffici che si occupano dell'emergenza abitativa non hanno nemmeno a disposizione strumenti per programmare un'accoglienza in albergo se non il giorno stesso dello sfratto", spiegano in una nota stampa dal sindacato.
In ogni caso, la collocazione in un albergo sarà solo per dieci giorni "dopodiché nessuno sa dove questa famiglia andrà a dormire". Per il gruppo, la situazione di Sadek è una dimostrazione di come viene gestita l'emergenza abitativa a Milano: "Le risposte del Comune, come il recente protocollo siglato con la prefettura, sono totalmente inadeguate".
Il tavolo con il sindaco Sala
La protesta, quindi, indica chi sono i responsabili del problema degli affitti a Milano: "A partire dal centrosinistra che con la legge 431/98 ha liberalizzato il mercato degli affitti e negli anni ha continuato a smantellare il welfare e il diritto all'abitare".
"Siamo contenti che il sindaco Sala abbia aperto un tavolo con alcuni rappresentanti degli studenti sul tema, ma su questo vogliamo dire chiaramente, prima degli esiti del tavolo, che il canale concordato – hanno aggiunto gli studenti – non è e non sarà mai la soluzione. Non lo è certamente per le migliaia di persone, studenti, lavoratori, pensionati e disoccupati, per i quali anche il canone concordato è insostenibile".
Per gli studenti universitari serve un cambio di paradigma
Una risoluzione a questo annoso problema è un cambio di paradigma: "Abolizione della legge 431/98, piano di edilizia pubblica per la casa, piano di residenze universitarie pubbliche e gratuite e un reddito studentesco contro l'esclusione di classe nelle università".