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Gli studenti occupano il liceo Primo Levi a San Donato Milanese: è il 27esimo da inizio anno

Nella scuola sono stati srotolati cartelloni con scritto “Primo Levi Occupato” con tanto di fumogeni accesi. Intanto continua l’occupazione anche in altri licei milanesi.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto dalla pagina Instagram "Collettivo Primo Levi"
Foto dalla pagina Instagram "Collettivo Primo Levi"

Esce dai confini della città di Milano la mobilitazione studentesca. Oggi giovedì 7 aprile è stato il liceo Primo Levi a San Donato Milanese a essere occupato. Gli studenti questa mattina, piuttosto che andare nelle aule per la lezione si sono messi tutti insieme in un ampio spazio al piano terra. Qui è iniziata un'assemblea che ha deciso per la volontà dell'occupazione. Solo allora per la scuola sono stati srotolati cartelloni con scritto "Primo Levi Occupato" con tanto di fumogeni accesi. Le immagini – come riporta Il Corriere della Sera – hanno immediatamente fatto il giro dei social.

Le attività organizzate dai ragazzi

In mattinata poi sono iniziate le attività a cui hanno preso parte i ragazzi: dai laboratori di scrittura creativa all'educazione finanziati. Fino anche all'orientamento universitario. E ancora: domani invece gli studenti hanno fatto sapere che parteciperanno a una iniziativa promossa dal Comune e da Gariwo, Giardino dei Giusti. Durante questo evento i ragazzi leggeranno dei brani in memoria di quattro giornalisti morti, ovvero Walter Tobagi, Giuseppe Fava, Ilaria Alpi, Daphne Galizia.

Continua l'occupazione nelle altre scuole di Milano

Si tratta della 27esima scuola occupata dall'inizio dell'anno. La prima che fa parte dell'hinterland milanese, oltre quindi la città. Tra le scuole milanesi dove sta continuando l'occupazione c'è anche l'Itis Maxwell: qui è stato decisa un'occupazione al 75 per cento, con la possibilità per chi vuole di partecipare alle lezioni. Solo pochi giorni fa era stato occupato anche il liceo scientifico e delle scienze umane Bertrand Russell. In un comunicato il collettivo studentesco ha spiegato i motivi dell'occupazione: "Siamo arrivati al limite della sopportazione di un sistema scolastico che nel post-pandemia come mai prima d’ora ha fatto sentire le proprie fallacità – scrivono gli studenti – che si sono ripercosse sul benessere psicologico della popolazione studentesca senza che nessuno si accorgesse (o volesse accorgersi) di cosa passava nella mente di noi ragazzi". Per gli studenti l'occupazione è un'occasione per "rilanciare quel senso di cooperazione e collaborazione fra pari che dovrebbe essere alla base del dialogo educativo".

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