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Gli studenti gli fanno uno scherzo, il professore li insegue con la mazza e li picchia

“Basta professore, basta”. I ragazzi lo hanno implorato più volte di smettere, ma il professore ha inferto almeno 23 colpi prima che si placasse la sua furia. Dopo aver perso il lavoro, ora rischia anche una condanna penale.
A cura di Fabio Pellaco
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"Basta niente, vi devo ammazzare e vi lascio come dei cani". C'è questa frase agghiacciante agli atti dell'inchiesta che coinvolge Alberto Poli, insegnante 59enne del Bresciano. Due quindicenni lo stavano implorando di smettere di colpirli, ma l'uomo non avrebbe sentito ragioni, continuando a infierire con una mazza da baseball sui giovani accusati di averlo esasperato con continui scherzi.

I ragazzi lanciavano petardi verso un giardino

I fatti sono avvenuti nella notte tra 14 e il 15 febbraio di un anno fa. I due quindicenni, che frequentano la scuola dove insegna il professore, stavano lanciando alcuni petardi dalla strada verso il giardino privato di una palazzina. Poli avrebbe notato la scena dalla finestra e ha deciso di scendere in strada impugnando la mazza da baseball. Si è poi lanciato all'inseguimento dei due ragazzi insieme ad altri due adulti che non avrebbero fatto niente per placare la furia dell'uomo.

I giovani si sono rifugiati all'interno di una falegnameria, di proprietà del padre di un amico, ma l'insegnante li avrebbe raggiunti iniziando a colpirli ripetutamente sulla testa. Agli atti dell'indagine ci sono le fotografie che testimoniano le ferite riportate dai giovani che hanno provato a farsi scudo con le mani, ma senza successo. Le botte si sono fermate solo dopo ripetute implorazioni dei ragazzi.

"Ha colpito alla testa almeno 23 volte"

Uno dei due ha avuto la peggio: ricoverato in ospedale per una settimana è stato dimesso con una prognosi di almeno 40 giorni. Secondo i referti dei medici, l'aggressore ha inferto al ragazzo "almeno 23 colpi" alla testa. «Poteva ucciderlo. Loro hanno fatto uno scherzo, ma non è accettabile una reazione così», hanno commentato i genitori del quindicenne, rappresentati dagli avvocati Marino Colosio e Francesca Scagiola.

Il professore, difeso dall’avvocato Luca Broli, insegnava in un istituto professionale della provincia di Brescia, ma dopo l'accaduto è stato sollevato dall'incarico. Adesso rischia anche una condanna penale nel processo che lo vede accusato per lesioni aggravate. La prima udienza si terrà a febbraio.

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