Gli avvocati penalisti di Milano: “Il procuratore tolga il pm De Tommasi dal processo ad Alessia Pifferi”
La Camera penale di Milano ha chiesto la "riassegnazione" ad altri pm del procedimento a carico di Alessia Pifferi e di quello parallelo, aperto nei confronti di due psicologhe che lavoravano al carcere San Vittore di Milano e dell'avvocata della donna a processo per aver lasciato morire la figlia di 18 mesi di stenti. Lo si legge nella delibera del Consiglio direttivo firmata dalla presidente Valentina Alberta con cui, come aveva annunciato a Fanpage.it, conferma per il 4 marzo l'astensione alle udienze degli avvocati penalisti di Milano.
Le due inchieste parallele
Alessia Pifferi è imputata per l'omicidio di sua figlia, la bimba di 18 mesi che la 39enne ha lasciato in casa da sola per 6 giorni nel luglio del 2022. Titolari dell'inchiesta erano in procuratori Francesco De Tommasi e Raffaella Stagnaro. Lo scorso gennaio, però, il pm De Tommasi ha avviato un'inchiesta parallela che vede indagate per falso ideologico e favoreggiamento due psicologhe del carcere San Vittore e l'avvocata Alessia Pontenani, legale di Pifferi. La procuratrice Stagnaro, appresa la notizia, ha deciso di rinunciare all'incarico in quanto sarebbe stata del tutto all'oscuro delle intenzioni del suo collega.
La presidente del Consiglio direttivo della Camera Penale di Milano Valentina Alberta in un'intervista a Fanpage.it aveva definito la mossa del pm De Tommasi "un attacco al processo". Secondo gli avvocati penalisti, infatti, il magistrato starebbe mettendo in discussione "la funzione difensiva, le funzioni di chi svolge le perizie psicologiche e tutto il mondo del carcere".
"Il pubblico ministero ha usato impropriamente il suo potere investigativo"
Per questo motivo, al termine dell'assemblea che si è tenuta il 7 febbraio, i penalisti hanno deciso di indire uno sciopero proprio per il 4 marzo, giorno in cui si terrà la nuova udienza del caso Pifferi. Inoltre, si legge nella delibera pubblicata il 12 febbraio, la Camera Penale sostiene che "preso atto del contrasto insanabile tra i due pubblici ministeri assegnatari del procedimento principale", ovvero De Tommasi e Stagnaro, il procuratore generale Marcello Viola "voglia disporre la riassegnazione di entrambi i procedimenti" ad altri pm.
Secondo i penalisti di Milano, infatti, è necessario "tutelare la serenità del processo e dunque dell'imputato che lo subisce" rivendicando il diritto di difesa "e di esercizio del diritto alla prova" che "nel processo sono stati pericolosamente intaccati dalla condotta del pubblico ministero il quale ha usato impropriamente il suo potere investigativo, rischiando di intimidire difensore, personale sanitario, consulenti, periti e, in ultima analisi i giudici che, ne siamo certi, non consentiranno ingerenze".