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Alberto Genovese arrestato per stupro

Gli avvocati della 18enne violentata da Genovese denunciano: “In tv trasmessi audio manomessi”

Una denuncia contro ignoti sarebbe stata presentata dagli avvocati della 18enne violentata dall’imprenditore Alberto Genovese in merito agli audio trasmessi durante il programma tv “Non è l’arena” andato in onda la scorsa domenica: secondo quanto riportato da Repubblica l’audio in oggetto sarebbe stato modificato distorcendo così il significato. Si tratta dell’audio che la giovane ha mandato a Daniele Leali, il dj e braccio destro di Genovese, il giorno dopo la violenza.
A cura di Redazione Milano
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Secondo i legali della ragazza di 18 anni violentata dall'imprenditore Alberto Genovese, gli audio diffusi nella trasmissione "Non è l'Arena" nella puntata andata in onda domenica scorsa sarebbero stati "modificati" finendo per distorcere il significato originale. Per questo gli avvocati Luca Procaccini e Saverio Macrì avrebbero deciso di presentare una denuncia contro ignoti per tutelare la giovane vittima di violenza.

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Secondo quanto riportato da Repubblica i legali della 18enne ritengono che gli audio trasmessi durante il programma tv sarebbero stati presentati in una forma differente da quella originale. Si tratta nello specifico del messaggio audio che la vittima della violenza sessuale ha inviato a Daniele Leali, il dj e braccio destro di Genovese il giorno dopo la violenza: mettendo a confronto l'audio inviato dalla ragazza con quello mandato in onda durante il programma tv ci sarebbero diverse differenze, tali da spingere gli avvocati Procaccini e Macrì a segnalarle alla procura accusando così il programma di averli tagliati e rimontati.  "Il file è stato modificato per dare una rappresentazione diversa della realtà dei fatti che ferisce un'altra volta la ragazza – commenta l'avvocato Luca Procaccini -. Come se ci fosse stata una familiarità con Genovese, che invece la mia assistita conosceva appena. Tutto questo sarà denunciato in procura".

Altre vittime nel passato di Alberto Genovese

Intanto continuano le indagini degli inquirenti per chiarire cosa sia accaduto quella notte e sopratutto se vi siano altre vittime nel passato di Alberto Genovese che era solito organizzare delle feste nella sua "Terrazza Sentimento": al momento sono al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza interne dell'attico in piazza di Santa Maria Beltrade, in pieno centro a Milano. Secondo quanto trapelato, ci sarebbero diversi video in cui le immagini riporterebbero ad atteggiamenti sessuali al limite. Ciò, però, non si traduce automaticamente in violenza sessuale, perché è necessario capire se, in questi casi, le partner di turno fossero consenzienti. Tale dubbio, però, non sarebbe nutrito per quanto successo nella notte tra il 10 e l'11 ottobre ai danni della ragazza appena maggiorenne. A dar manforte alle tesi degli investigatori ci sarebbe poi la smani di Genovese di rimuovere quanto prima le immagini registrate perché, avrebbe detto, "stavolta ho esagerato". Molte delle ragazze che hanno preso parte alla festa di quella sera d'ottobre hanno riferito alla polizia che l'imprenditore diverse volte si sarebbe recato al piano superiore con una donna, senza saper specificare se per consumare atti sessuali o solo droga.

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