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Gli artisti occupano la Fabbrica del Vapore: “Beppe Sala e l’assessore Sacchi rifiutano di incontrarci”

I ballerini del Tempio del Futuro Perduto hanno occupato simbolicamente gli uffici della Fabbrica del Vapore per denunciare le condizioni delle struttura in cui lavorano e la mancanza di risposte da parte del Comune di Milano.
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Nel pomeriggio di oggi, sabato 23 settembre, un centinaio di artisti hanno occupato simbolicamente gli uffici della Fabbrica del Vapore, in via Luigi Nono a Milano. Si tratta soprattutto dei ballerini e dei performer di danza del Tempio del Futuro Perduto. La loro azione di protesta è per attirare l'attenzione del sindaco Beppe Sala e dell'assessore alla Cultura del Comune, Tommaso Sacchi, che – a loro dire rifiutano di incontrarli, nonostante abbiano "inviato, solo negli ultimi mesi, decine di richieste di incontro, anche protocollate".

La protesta degli artisti milanesi

Inizialmente gli artisti del Tempio del Futuro Perduto hanno dato vita a un flash mob in via Luigi Nono, zona monumentale, ma poi hanno deciso di occupare anche simbolicamente la zona degli uffici della Fabbrica del Vapore, un complesso artistico in cui si organizzano spettacoli di musica, teatro, danza e cinema. L'obiettivo è quello di attirare l'attenzione dell'amministrazione comunale sulle condizioni in cui versano le associazioni culturali che li hanno la loro sede.

Lavoriamo e ci esibiamo in "edifici senza riscaldamento o sistemi fognari, malfunzionamenti elettrici e spazi inaccessibili alle persone con disabilità", denunciano i manifestanti. "Uno dei principali motivi di disagio riguarda l’inadeguatezza della struttura: operiamo con cinque gradi di inverno e quasi 40 d’estate, mentre ogni volta che piove dobbiamo usare i secchi per raccogliere l’acqua. Tutto ciò a fronte di un contratto di affitto con il Comune di Milano che onoriamo regolarmente", spiega Tommaso Dapri, fondatore del Tempio del Futuro Perduto e ideatore del relativo Muro della gentilezza.

Nessuna risposta da Beppe Sala

Ma quello che gli artisti contestano a Sala e al suo assessore alla Cultura è soprattutto di non averli mai voluti incontrare, nonostante le loro reiterate richieste formali."Questo appello pubblico al sindaco è figlio di anni di mancate risposte da parte dell’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e dello stesso Beppe Sala, ai quali abbiamo inviato, solo negli ultimi mesi, decine di richieste di incontro, anche protocollate, cadute puntualmente nel vuoto", continua Dapri.

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