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Gli amici della guardia giurata che ha sparato a un bimbo: “Ha organizzato tutto lui e ci ha coinvolti”

Parlano i due uomini che si trovavano in compagnia della guardia giurata che, sparando a caso per le vie di Corte Franca (Brescia), ha ferito un bimbo sul terrazzo. Si indaga per lesioni colpose, e per comprendere la motivazione del folle gesto.
A cura di Francesca Del Boca
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I segni dei proiettili
I segni dei proiettili

Si è preso la totale responsabilità dell'accaduto, ovvero la folle sparatoria organizzata per le strade di Corte Franca (Brescia) che la sera di Ferragosto ha centrato un bambino di 18 mesi che giocava sul terrazzo. Il 46enne ha ammesso di aver esploso almeno una ventina di colpi tra le vie del paese, colpendo come al tiro a segno pali e cartelli stradali, in compagnia di altri due uomini.

Chi sono gli altri due uomini

I due sono un 41enne amico della guardia giurata (ora indagata per lesioni colpose) e un 19enne, fidanzato della figlia della moglie. Ascoltati dal magistrato titolare dell’indagine, i due indagati hanno in sostanza ribadito la versione dell'addetto alla sicurezza bresciano: hanno così sostenuto di essere stati solamente coinvolti, e non artefici di quella pioggia di proiettili.

Tre le armi che hanno sparato insomma (ora sotto sequestro), ma solo una la testa pensante che ha organizzato la spedizione notturna. Decine e decine i buchi invece procurati dai bossoli. Di cui uno dritto nel torace del piccolo Anass, quasi due anni, che si era affacciato sul terrazzo credendo che in cielo ci fossero i fuochi d'artificio. 

La casa del bambino ferito
La casa del bambino ferito

Il bambino colpito da un proiettile vagante

Le condizioni del piccolo Anass, 18 mesi, stanno migliorando. Si trova ora ricoverato in ospedale a Bergamo, ufficialmente fuori pericolo. "Gli usciva sangue dalla bocca, più che dalla ferita", ha raccontato il cugino. "Gli spari erano forti, sembravano fuochi d'artificio". E invece erano tre pistole calibro 9. 

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