Gli affari della famiglia Messina Denaro a Milano: tutto ruota intorno a un bar di Abbiategrasso
Si nominano affari e summit tra esponenti vicino a Cosa Nostra. Si parla di un rischio concreto di infiltrazione mafiosa nell'attività di Giuseppina Errante Parrino ad Abbiategrasso, alle porte di Milano. Il suo bar Las Vegas ora è stato obbligato a mettere i sigilli: lo ha deciso la Prefettura di Milano riportando nero su bianco le ragioni della sua decisioni, a seguito anche dell'operazione Hydra dei carabinieri coordinati dalla procuratrice della Direzione Distrettuale Antimafia Alessandra Cerreti che ha indagato 153 persone tra Milano e Varese. Perché il bar di Abbiategrasso è finito prima nel mirino della Procura e poi della Prefettura? Cosa succedeva in quei locali?
A ribadire cosa accadeva è stata la Prefettura nella interdittiva antimafia eseguita il giorno prima che tra le vie di Abbiategrasso (sabato 9 marzo) si tenesse un corteo antimafia alla presenza di sindaci del territorio e molti cittadini. Per spiegare cosa sta succedendo nel locale di Abbiategrasso bisogna risalire a intrecci famigliari e incontri con persone "sospette". Bisogna precisare che l'accertamento del rischio di infiltrazione mafiosa "non richiede la prova dell'avvenuta occupazione mafiosa dell'impresa, né presuppone l'accertamento di responsabilità panali a capo di titolari dell'impresa sospettata". Affinché venga emessa un'interdittiva antimafia basta il rischio o un pericolo di collegamento tra l'impresa e la criminalità organizzata, nonché una serie di fatti indiziari.
Chi sono i proprietari del bar chiuso dalla Prefettura ad Abbiategrasso
Giuseppina Errante Parrino è figlia di Paolo Aurelio Errante Parrino, nonché cugino dell'ex boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro arrestato il 16 gennaio 2023 e morto il 25 settembre successivo dopo alcuni mesi al 41 bis nel carcere de L'Aquila. Nel dettaglio, il loro albero genealogico citerebbe così: Paolo Aurelio Errante Parrino è sposato con Antonina Bosco a sua volta cugina di Gaspare Como (attualmente detenuto presso il carcere di Cuneo) sposato con Bice Maria Messina Denaro, sorella di Matteo Messina Denaro e figlia di Francesco Messina Denaro. Ovvero gli ultimi due i capi mandamento di Cosa Nostra di Castelvetrano.
Paolo Aurelio Errante Parrino, soprannominato "Zio Paolo", ha già scontato il suo debito con la giustizia per poi ritornare nelle carte di Hydra nonostante nei suoi confronti non è stata applicata nessuna misura cautelare: era stato già condannato a 10 anni, in concorso con altri esponenti della criminalità organizzata come Francesco Messina Denaro e Salvatore Riina, dalla Corte d'Appello di Palermo nel 1997 perché ritenuto appartenente a Cosa Nostra.
A sostenere i suoi legami con la mafia nelle aule di tribunale erano stati anche alcuni pentiti, tra cui Vincenzo Calcara e Rosario Spatola. Nel 2001, su decreto della Corte d'Appello di Milano, nei suoi confronti è stata emessa una misura di sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza di Abbiategrasso. Secondo la Prefettura, il fatto che successivamente il magistrato di sorveglianza di Pavia abbia dichiarato cessata la pericolosità sociale non eviterebbero il "rischio di permeabilità dell'impresa alla criminalità organizzata".
Come sostenuto dalla Procura di Milano, e ripreso dalla Prefettura, "i contatti tra Paolo Aurelio Errante Parrino e i Messina Denaro sono ancora ben radicati e attuali".
Lo dimostra anche quanto accaduto nel marzo del 2021 quando è morto in un tragico incidente in montagna in Lombardia Gaspare Allegra, ovvero figlio di Giovanna Messina Denaro nonché sorella di Matteo Messina Denaro. Un'immagine del ragazzo morto era in possesso del boss di Castelvetrano al momento dell'arresto. Quando è avvenuta la tragedia sono stati "Zio Paolo" e il cognato Giovanni Bosco a occuparsi di tutto, "nonché di ogni altra necessità che riguardasse la famiglia di Matteo Messina Denaro nel Nord Italia".
"Zio Paolo" era poi volato a Castelvetrano e durante il suo viaggio in Sicilia aveva incontrato i nipoti e i cognati dell'ex latitante "a conferma della permanenza e dell'attualità dei legami del predetto con esponenti di spicco della criminalità organizzata trapanese". Per la Prefettura quindi questi rapporti ben radicati sarebbero un campanello d'allarme.
Paolo Aurelio Errante Parrino, secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, avrebbe fatto parte di un sistema mafioso attivo sul territorio lombardo che "avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva nel territorio delle città di Milano, Varese e zone limitrofe, avrebbe avuto lo scopo di commettere delitti contro il patrimonio, traffico illecito di sostanze stupefacenti". Così come "l'acquisto e detenzione di armi, esercizio del controllo del territorio mediante interventi per la risoluzione di controversie scaturenti da affari illeciti".
E ancora: stando a quanto accertato dai carabinieri del Comando provinciale dei carabinieri di Milano "Zio Paolo" era considerato il "mediatore tra le diverse anime appartenenti alle varia consorterie, dirimendo lo stesso i contrasti insorti e percependo per tale attività un compenso mensile di circa 2mila euro".
Gli affari della famiglia di Matteo Messina Denaro in Lombardia
L'attività, costituita nel 2015, era stata poi acquistata da Giuseppina Errante Parrino dalla madre Antonina Bosco nel 2017 : all'inizio l'impresa si concentrava sul "commercio all'ingrosso non specializzato di apparecchiature e attrezzatura per la ristorazione". Solo nel 2022 l'attività è stata trasformata in un bar, abbandonando i precedenti affari. Nello stesso anno era nata una distinta impresa individuale chiamata "Arredamentinox di Francesco Errante Parrino", ovvero fratello di Giuseppina.
Questo vuol dire che dal 2017 al 2023 l'impresa "Giuseppina Errante Parrino" ha gestito contemporaneamente da un lato il bar Las Vegas di Abbiategrasso e dall'altro l'esercizio "Arredamentinox" sempre nello stesso paese e distanti circa 100 metri di distanza. Nel 2022 l'impresa modifica il suo oggetto sociale in "attività di bar".
L'8 febbraio la Prefettura all'impresa ha fatto arrivate un preavviso di adozione di un'informazione antimafia interdittiva. Il 21 febbraio in Prefettura era stato sentito Paolo Aurelio Errante Parrino e il suo legale Roberto Grittini.
Cosa succedeva nel bar della famiglia di Matteo Messina Denaro
Dalle indagini è emerso che il bar "Las Vegas" e l'esercizio "Arredamentinox" erano "spazi privilegiati" non solo dal punto di vista commerciale ma anche per la vita privata della famiglia: erano "luoghi d'incontro tra Paolo Aurelio Errante Parrino e alcuni esponenti della criminalità organizzata". Qui già nel 2015 il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Palermo aveva accertato un incontro nel bar di Abbiategrasso tra Paolo Aurelio Errante Parrino e Salvatore D'Angelo e Girolamo Bellomo, ovvero quest'ultimo il marito di Lorenza Guttadauro cioè la figlia di Filippo Guttadauro e la sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia (finita anche lei in carcere dopo l'arresto del fratello).
Non era questo l'unico incontro, o summit, che è finito nel mirino della Procura. Altri sette hanno richiamato l'attenzione degli inquirenti e investigatori: tra questi nel settembre del 2020 è stato accertato che Paolo Aurelio Errante Parrino ha incontrato nel bar Las Vegas alcune persone tra cui Giuseppe Fidanzati. Quest'ultimo è il figlio del boss di Cosa Nostra, Gaetano Fidanzati ovvero lo storico padrino dei rioni dell’Acquasanta e dell'Arenella (Palermo) e uno dei capi del narcotraffico a Milano (lo stesso Parrino ha ammesso di averlo conosciuto durante la sua detenzione a San Vittore). Il figlio Giuseppe era stato condannato più volte per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. I due si erano incontrati anche nello stesso posto anche a marzo del 2021.
Come si difende Paolo Aurelio Errante Parrino
Lo scorso febbraio "Zio Paolo" era stato ascoltato in Prefettura. Questo ha dichiarato di non essere né l'amministratore di fatto né "l'anima nera" della "Errante Parrino Giuseppina". Ha precisato che lui si recava al bar con l'unico scopo di "prendere sua moglie e sua figlia e di aiutarle nelle operazioni di apertura e di chiusura dello stesso". E per "verificare che sia presente il dipendente assunto in regola da poco".