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Giuseppe Sgroi morto in casa nel Pavese, il fratello: “Quando c’è stata l’aggressione ero in un’altra stanza”

Il fratello e un amico di Giuseppe Sgroi sono stati arrestati per l’omicidio del 54enne. Il primo sostiene di non aver partecipato all’aggressione, mentre il secondo non ha risposto alle domande della pm.
A cura di Enrico Spaccini
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Giuseppe Sgroi (foto da Facebook)
Giuseppe Sgroi (foto da Facebook)

Un litigio prima della morte di Giuseppe Sgroi nella loro casa di Cilavegna (in provincia di Pavia) c'è stato, "ma quando c'è stata l'aggressione ero in un'altra stanza". A confermarlo è il fratello del 54enne, arrestato insieme al terzo coinquilino, e amico della vittima, per omicidio. Stando quanto ricostruito finora dalle indagini coordinate dalla pm Valentina Terrile, Sgroi sarebbe stato ucciso nella serata di martedì 27 agosto, colpito con diversi pugni al volto al termine di una lite. Il fratello, sentito dagli investigatori, ha detto di aver "sentito un tonfo e mio fratello era a terra".

La convivenza tra i tre a Cilavegna

I due fratelli Sgroi vivevano insieme in una casa in via Dei Mille che avevano ereditato dai genitori. Il 54enne rimproverava all'altro di non avere un lavoro e di passare intere giornate al bar. Nonostante l'aiuto dei Servizi sociali del Comune, infatti, il fratello della vittima non riusciva a trovare un impiego ormai da quattro anni, salvo qualche occupazione in nero per pochi giorni.

A luglio, però, ai due si è aggiunto un amico della vittima. Questo nel 2021 era finito al centro di un'inchiesta che lo vedeva accusato di atti persecutori nei confronti della sua ex, alla quale aveva anche incendiato il magazzino dell'azienda per cui lavorava. Per questi fatti era finito in carcere e, una volta uscito, l'amico Giuseppe Sgroi si era offerto di aiutarlo.

"Non so come si erano conosciuti, ma da almeno otto anni erano amici", ha detto il fratello di Sgroi alla pm Terrile, con a fianco la sua avvocata, "non ero d’accordo che lui venisse a vivere con noi, mio fratello me lo ha detto quando ormai aveva deciso". Come riportato da La Provincia Pavese, la convivenza tra i tre sarebbe stata subito difficile, al punto che due settimane fa il 54enne ha dovuto chiamare i carabinieri perché non riusciva a calmare il fratello.

La lite dopo la cena

Martedì sera, 27 agosto, i tre avrebbero cenato insieme e la serata sarebbe proseguita in tranquillità. Poi, però, intorno a mezzanotte la situazione sarebbe degenerata. L'ipotesi è che i tre abbiano iniziato a litigare per motivi di suddivisione delle spese domestiche.

Il fratello di Sgroi sostiene di non aver picchiato il 54enne e di averlo visto solo quando ormai era a terra. L'amico della vittima è stato sentito ieri mattina, mercoledì 28 agosto, nella caserma dei carabinieri di Vigevano, ma non ha voluto rispondere alle domande della pm. Entrambi ora sono in carcere con l'accusa di omicidio.

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