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Giuseppe Giuliano ucciso a Basiglio nel 2019: arrestati per omicidio “Franco il catanese” e “Cipolla”

Dopo oltre 5 anni di indagini, sono stati arrestati i presunti autori dell’omicidio di Giuseppe Giuliano. Il 64enne era stato ucciso il 25 febbraio 2019 con due colpi di pistola davanti al suo cantiere di Bosco Vione a Basiglio (Milano).
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Sono stati arrestati Francesco Romeo, detto "Franco il catanese", e Davide Milazzo, detto "Cipolla", con l'accusa di omicidio. Secondo la Procura di Milano, sarebbero loro i responsabili della morte di Giuseppe Giuliano,  il 64enne ucciso il 25 febbraio del 2019 all'entrata del cantiere di Bosco Vione a Basiglio. I due erano stati iscritti nel registro degli indagati lo scorso febbraio e uno di loro avrebbe fatto ammissioni "importanti" sul delitto dell'imprenditore di Acerra.

I pedinamenti e l'incendio dell'auto dei killer

Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, riprese dopo che il gip Carlo Ottone De Marchi nel dicembre del 2021 aveva rigettato la richiesta di archiviazione, l'omicida di Giuliano lo avrebbe pedinato per circa un mese. Questo spiegherebbe la conoscenza del territorio che gli ha permesso di manomettere tutte le telecamere di sorveglianza che si trovavano lungo il percorso che il 64enne faceva quasi ogni giorni per raggiungere Cascina Vione dalla sua casa di Binasco.

La mattina del 25 febbraio del 2019 una Renault Twingo rossa, con a bordo due persone, ha seguito il Fiat Doblò dell'imprenditore fino al cancello del cantiere. Lì uno ha esploso tre colpi calibro 7,65, di cui due andati a segno. La Twingo era stata poi data alle fiamme la sera stessa, ma grazie al codice presente sul motore i carabinieri hanno potuto ricollegare la vettura all'omicidio.

L'arresto del "Cipolla" e di "Franco il catanese"

Dopo più di cinque anni di indagini, i carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova, coordinati dalle pm Silvia Bonardi e Rosaria Stagnaro, hanno sottoposto a fermo per omicidio i due uomini che lo scorso febbraio erano stati iscritti nel registro degli indagati: Francesco Romeo, 74 anni, e Davide Milazzo, 61 anni.

Il primo, detto "Franco il catanese", sarebbe stato colui che materialmente ha sparato a Giuliano. L'altro, chiamato "Cipolla", sarebbe stato alla guida della Twingo, risultata rubata (il presunto ladro ha patteggiato, mentre il ricettatore è sotto processo). Non è ancora definito il movente che li avrebbe portati a commettere l'omicidio, ma con ogni probabilità è di tipo economico.

Sarebbero state fondamentali le dichiarazioni messe a verbale fatte da Milazzo. Il 61enne avrebbe indicato in Romeo l'uomo che avrebbe sparato a Giuliano. "Romeo aveva rubato delle pellicce, che hanno offerto a Giuliano", avrebbe detto Milazzo, aggiungendo che l'imprenditore poi non ha più voluto, e così il 74enne si sarebbe "vendicato". Quelle pellicce "erano state rubate da Romeo nel 2018", ha aggiunto il 61enne, e che "voleva vendere per 30-40mila euro.". Romeo si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Cristian Mariani.

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