Giulia Tramontano candidata per l’Ambrogino d’oro, la mamma a Fanpage: “Ogni gesto è di conforto per noi”
Giulia Tramontano, uccisa a 29 anni dal fidanzato Alessandro Impagnatiello il 27 maggio 2023, è tra i candidati dell'Ambrogino d'oro. Il premio è la più importante onorificenza civica di Milano e viene consegnata ogni anno durante la festa del patrono Sant'Ambrogio, il 7 dicembre. Giulia, che è morta mentre era incinta di 7 mesi, portava in grembo il piccolo Thiago, che sognava di crescere a Milano. La madre Loredana, contattata da Fanpage.it, ha espresso la sua gioia e la riconoscenza per la notizia: "Ogni gesto, ogni iniziativa in suo nome sono di conforto per tutti noi", ha detto.
La madre di Giulia Tramontano a Fanpage.it
Anche le ferite che non guariscono vanno curate. La nomina all'Ambrogino d'oro non può sanare il dolore enorme che ha travolto la famiglia Tramontano dallo scorso maggio, ma è un balsamo. "L'unica cosa che mi sento di dire è grazie per tutto – ha scritto a Fanpage.it Loredana, la madre di Giulia Tramontano – ogni gesto, ogni iniziativa in nome di Giulia sono di conforto per tutti noi".
La candidatura è stata proposta dal consigliere del Partito Democratico Daniele Nahum, che nelle motivazioni della nomina ha specificato che "A Milano Giulia rincorreva i suoi sogni di professionista e di donna. La città non dimentica". La madre di Giulia Tramontano ha sempre mantenuto un profilo dolce e riservato, ma non si è mai sottratta alle richieste dei giornalisti e fin dall'inizio ha lottato perché si arrivasse alla verità su sua figlia. "Grazie veramente di cuore – ha dichiarato – Non scusatevi quando mi contattate, fate il vostro lavoro e lo fate con grande educazione e rispetto".
La vita di Giulia Tramontano e la scelta di trasferirsi a Senago
Giulia era nata e cresciuta a Sant'Antimio, in provincia di Napoli, dove tutt'ora vive la sua famiglia. Era conosciuta in città come una donna solare e socievole, emozionata all'idea di avere un figlio. Il padre Franco ha sempre voluto che fosse ricordata come una persona piena di vita e proiettata verso il futuro: "Giulia è morta perché voleva un bambino – aveva detto l'uomo poco dopo l'assassinio della figlia – Voleva crearsi una famiglia, ha creduto nell'amore". Dopo la sua morte, la comunità di Sant'Antimio le aveva reso omaggio pubblicamente con un ultimo saluto il 7 giugno nella piazza principale della cittadina spargendo in cielo diversi palloncini.
Il sindaco aveva annullato la festa del paese che cadeva a pochi giorni dalla sua morte, in segno di lutto. Anche la città di Senago, in cui viveva, ha voluto renderle un tributo e le ha dedicato un giardino pubblico con murali che li immaginano insieme, felici. Giulia si era trasferita in Lombardia cinque anni fa per dare slancio alla sua carriera e aveva trovato lavoro nel settore immobiliare. "È arrivata a Milano rincorrendo il suo sogno di giovane professionista e di donna – ha dichiarato Nahum tra le motivazioni della candidatura all'Ambrogino d'oro – Questa città, dove Giulia sognava di crescere suo figlio non vuole dimenticarla". Per questo la medaglia d'oro alla memoria, "stringendosi nel suo ricordo e nell'abbraccio alla sua famiglia".
Articolo realizzato in collaborazione con Chiara Daffini