Giulia, morta di anoressia a 17 anni. Il fratello: “Attenzione ai messaggi che arrivano dai social”
"Attenzione ai messaggi che arrivano dai social. Non importa avere due chili in più. È necessario fare attenzione soprattutto se questa malattia è già radicata. In questo caso, va affrontata con le giuste terapie, ma spesso i fattori esterni non aiutano". a dirlo a Fanpage.it è il fratello di Giulia Scaffidi, la ragazza di 17 anni morta lo scorso 25 novembre. L'adolescente combatteva da diverso tempo con l'anoressia.
Giulia avrebbe compiuto 18 anni tra un mese
Fin da subito Tony, art director e make up artist nella moda, ha voluto lanciare un appello a tutte le donne: "Se aspirate ad apparire più belle – aveva raccontato al Corriere della Sera – non è rinunciando al cibo che lo raggiungerete". Giulia, che avrebbe compiuto 18 anni tra un mese, soffriva di anoressia da tre anni. Questi anni sono stati caratterizzati da ricoveri, terapie e tutto ciò che era necessario per aiutarla. Come raccontato dalla madre, la ragazza è stata ricoverata inizialmente a Piacenza per quattro mesi. Una volta uscita da lì, sembrava essere sulla via della guarigione, ma così non è stato.
Nell'ultimo periodo pesava appena 26 chili
Aveva ripreso a non mangiare e beveva solo acqua bollente. Negli ultimi mesi pesava appena 26 chili. Prima di arrivare a Lodi, era stata ricoverata a Villa Garda e all'ospedale San Paolo. Il 24 novembre è stata ricoverata nel reparto pediatria dell'ospedale di Lodi. Il mattino seguente è morta. I funerali si sono svolti sabato 27 novembre nella parrocchia di San Martino Pizzolano: amici, famigliari e concittadini si sono stretti attorno alla famiglia per dare un ultimo saluto a Giulia.