Giovanni Storti fa un appello per salvare il glicine di piazza Baiamonti: “Basta cemento a Milano”
Torna a tuonare contro il Comune di Milano la voce di Giovanni Storti, pezzo storico del celebre trio comico Aldo Giovanni e Giacomo. Stavolta, dopo le critiche sulle condizioni dell'asfalto in alcune zone della città, a finire nel mirino dell'attore meneghino sono il glicine e i tigli di piazza Baiamonti (quartiere Sarpi – Garibaldi), che rischierebbero di scomparire per lasciare posto al nuovo Museo della Resistenza.
Giovanni Storti e il video su Instagram
"Perché costruire, perché aumentare ancora il cemento?", chiede Storti in un video pubblicato sul suo profilo Instagram, seguito da poco meno di 620mila follower e dedicato quasi interamente alla natura e agli stili di vita sostenibili. "C'è un glicine magnifico, che ha quasi 80 anni, e un giardino magnifico di tigli dedicato a Lea Garofalo".
E poi, chiamando in causa direttamente la Giunta e il sindaco di Milano Beppe Sala: "Se 50mila cittadini vogliono usufruire di questo già piccolo spazio verde, perché non ascoltarli? Lasciate la decisione anche a loro".
Sì, perché per salvare l’antico glicine e i tigli della piccola area verde alcune associazioni (Giardini In Transito, Libera Milano, Circolo Arci Lato B, associazione Vivi Sarpi, Circolo Ex Combattenti e Reduci) hanno promosso una raccolta firme sulla piattaforma Change.org, indirizzata anche al sindaco Beppe Sala, alla quale in un mese hanno già risposto circa 45mila persone.
La petizione contro l'abbattimento delle piante
"Il progetto definitivo della seconda piramide di piazza Baiamonti, futuro Museo nazionale della Resistenza, sembra non avere tenuto conto della primaria esigenza di preservare la natura urbana esistente e il fondamentale diritto degli abitanti di Milano e del quartiere Sarpi-Garibaldi di verde pubblico, alberi, ombra e aria pulita", si legge nel testo della petizione online.
"Quattro grandi tigli pluridecennali, il glicine storico del Circolo degli Ex Combattenti di Piazza Baiamonti, un grande nespolo e altri alberi che sono parte integrante del paesaggio del quartiere Sarpi-Garibaldi e del giardino comunitario dedicato testimone di giustizia Lea Garofalo, potrebbero essere abbattuti tra poco più di un mese".
E ancora, in poche parole: "Pur riconoscendo l'importanza di avere finalmente a Milano un istituto dedicato ai fondamentali valori della Resistenza e dell'antifascismo, crediamo che nonostante tutto cultura e alberi possano e debbano convivere insieme".