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Giovanni Storti: “Beppe Sala non ascolta i cittadini, a Milano comandano denaro e costruttori”

Giovanni Storti spiega le ragioni per cui si è arrampicato sulla cancellata di piazza Baiamonti a Milano nel tentativo di fermare l’abbattimento di alcuni alberi per fare spazio al Museo nazionale della Resistenza. Il comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo si dice molto deluso dalle decisioni dell’amministrazione comunale.
A cura di Fabio Pellaco
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È molto deluso Giovanni Storti all'indomani dell'abbattimento degli alberi di piazza Antonio Baiamonti a Milano. Due tigli e un nespolo sono stati tagliati nella mattinata di martedì 10 ottobre nell'area in cui sorgerà il nuovo Museo nazionale della Resistenza. Tra i cittadini che hanno cercato di opporsi all'abbattimento degli alberi c'era anche il celebre comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, che prosegue la sua battaglia per la tutela del verde e la promozione di uno stile di vita ecosostenibile.

Giovanni Storti contro l'abbattimento degli alberi di piazza Baiamonti

Un video pubblicato sui social lo ha immortalato mentre si stava arrampicando sulla cancellata che delimita l'area di cantiere con l'intento di fermare l'operazione sotto lo sguardo dei poliziotti. "Mi sono voluto trattenere" ha spiegato Giovanni Storti, intervistato dal Corriere della Sera. Per il comico i veri simboli della resistenza sono gli alberi e sarebbe stato più opportuno costruire il nuovo museo armonizzandolo con l'area circostante, salvandoli tutti, compreso lo storico glicine al centro delle polemiche nei mesi scorsi.

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Secondo Storti, il sindaco Giuseppe Sala e l'assessore all'Ambiente Elena Grandi starebbero continuando solamente a prendere tempo senza mai avere la reale intenzione di salvare gli alberi. L'attore sostiene che questa visione della città vada contro l'immagine di Milano come "metropoli progressista, internazionale, che si professa attenta al verde e alla transizione ecologica" e che nessuno avrebbe voluto prestare attenzione al volere dei cittadini: "Ci hanno soltanto riempito di chiacchiere. Chi comanda veramente Milano? I costruttori, il denaro, l'amministrazione? Sicuramente i milanesi no".

L'area del cantiere con gli alberi tagliati (foto Facebook - Baiamonti Verde Comune)
L'area del cantiere con gli alberi tagliati (foto Facebook – Baiamonti Verde Comune)

"Abbattere gli alberi è come ammazzare i nostri genitori"

Storti solleva anche il problema dei danni che la mancanza di questi alberi provocherà nell'ambiente circostante con la scomparsa di api, uccelli e insetti. Il punto su cui si sofferma in modo particolare è la totale dipendenza degli esseri umani dal verde: "Siamo diventati completamente stupidi. È come se ammazzassimo i nostri genitori".

L'attore non si rassegna annunciando che continuerà la sua battaglia per la salvaguardia dell'ambiente e invita tutti a "continuare a combattere anche se abbiamo già perso". Il suo pensiero è rivolto anche ai giovani dei Fridays for Future, per cui fa il tifo, nonostante siano "demonizzati" dalla maggior parte dei cittadini per via dei disagi che provocano le loro proteste.

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