video suggerito
video suggerito

Giovanni Sala morto davanti alla sede Sky di Milano, due vigilantes a processo per omicidio preterintenzionale

La gup di Milano Patrizia Nobile ha rinviato a giudizio le due guardie giurate accusate di omicidio preterintenzionale per la morte di Giovanni “Gianni” Sala. Il 34enne era deceduto ad agosto 2023 davanti alla sede Sky di Rogoredo dopo essere stato bloccato dai vigilantes anche con un ginocchio sulla schiena.
A cura di Enrico Spaccini
100 CONDIVISIONI
Giovanni "Gianni" Sala (foto da Facebook)
Giovanni "Gianni" Sala (foto da Facebook)

Sono state rinviate a giudizio le due guardie giurate accusate dell'omicidio preterintenzionale di Giovanni "Gianni" Sala. Lo ha deciso la giudice Patrizia Nobile, al termine dell'udienza preliminare, che ha accolto la richiesta avanzata dal pm di Milano Alessandro Gobbis e fissato la prima data del processo per il 19 maggio davanti alla Corte d'Assise. Il 34enne era deceduto nella notte tra il 19 e 20 agosto 2023 per arresto cardiaco, dopo essere stato bloccato dai due vigilantes di 46 e 64 anni davanti alla sede di Sky Italia a Rogoredo anche con un ginocchio sulla schiena per più di un minuto. Per l'accusa, i due imputati avevano dato "sfogo ad istinti violenti e inutilmente prevaricatori" quando non c'era "alcuna necessità di tutelare persone o cose da pericoli concreti".

La morte di Giovanni "Gianni" Sala

Stando a quanto ricostruito dalle indagini, la sera del 19 agosto 2023 Sala aveva assunto alcol e droga e si stava aggirando per via Russolo in modo confuso. Come mostrato dai filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza, il 34enne era stato atterrato due volte dai due vigilantes, l'ultima delle quali anche con un ginocchio sulla schiena per oltre un minuto contro l'asfalto. Per il pm, non ci sarebbe stata "alcuna necessità di tutelare persone o cose da pericolo concreti".

L'autopsia eseguita sul corpo di Sala aveva stabilito che il decesso era stato dovuto a una "ischemia miocardica diffusa", alla quale avrebbero contribuito l'intossicazione da cocaina e la cardiopatia di cui il giovane soffriva, ma anche le "condotte violente" delle guardie, che gli avrebbero procurato uno "stress ulteriore" e una "prolungata ipoventilazione".

L'accusa di omicidio preterintenzionale e l'inizio del processo

La Procura aveva ipotizzato il reato di omicidio colposo, ma alla luce dei vari accertamenti ha modificato l'accusa in omicidio preterintenzionale. Lo scorso febbraio, i genitori, il fratello e gli zii, rappresentati dagli avvocati Andrea Orabona e Giulia Piva, si sono costituiti parti civili al processo a carico delle due guardie giurate.

La società Italpol Vigilanza, per la quale lavoravano gli imputati, è stata citata come responsabile civile. Il processo a carico del 64enne e del 46enne, difesi dagli avvocati Camilla Urso e Sandro Clementi, si aprirà il prossimo 19 maggio.

100 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views