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Giovani di Ultima Generazione assolti per l’azione al Museo del Novecento: si incollarono a una statua di Boccioni

Sono stati assolti perché “il fatto non sussiste” i cinque giovani di Ultima Generazione imputati a Milano per essersi incollati al basamento di una statua di Boccioni al Museo del Novecento nel luglio del 2022. “Una sentenza molto importante”, per gli attivisti contro la crisi climatica.
A cura di Francesca Del Boca
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Sono stati assolti perché "il fatto non sussiste" i cinque giovani di Ultima Generazione imputati a Milano per essersi incollati al basamento di una statua di Boccioni al Museo del Novecento nel luglio del 2022, lasciando "evidenti tracce di colla e impronte" sull'opera d'arte futurista. Tre dei ragazzi, imputati anche per violazione di un foglio di via nel Comune di Milano, sono stati invece condannati a 2 mesi di arresto (con pena sospesa).

Il processo per i cinque giovani di Ultima Generazione

Nel processo con il rito abbreviato, sia l'accusa sia la difesa avevano chiesto che tutti gli attivisti di Ultima Generazione, che da anni in tutta Italia compiono azioni di protesta civile per denunciare "il collasso ecoclimatico", venissero assolti. Hanno agito in "difesa dell'ambiente, della salute pubblica e di tutti noi. Il problema è il tentativo di criminalizzare questi atti pacifici, legittimi e non violenti", le parole dell'avvocato della difesa Gilberto Pagani.

Gli attivisti assolti: "Ci spaventa la crisi climatica"

"Oggi è stata emessa una sentenza molto importante, siamo stati assolti tutti e cinque per il danneggiamento che non c’era al basamento di plastica dell’opera di Boccioni", il commento invece di uno dei cinque giovani assolti. "Ci eravamo incollati lì senza creare nessun danno, e il giudice ha confermato che questa cosa non comporta alcun reato. Abbiamo potuto spiegare perché abbiamo fatto l’azione e perché ci spaventa la crisi climatica, che ci spaventava nel 2022 e continua a farlo anche oggi. Un’umanità che come l’installazione di Boccioni, continua a correre senza senso verso un progresso che non c’è".

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